La giornata nera di Matteo Renzi, funestata dal rinvio a giudizio per il caso Open cui è seguita la pubblicazione – irrituale, inaudita e di più: illecita – del suo estratto conto personale su Il Fatto Quotidiano, segna il punto più basso di un confronto che di nuovo, come è già successo nella storia giudiziaria recente, unisce vendetta politica e rivalsa di potere. 

Una giornata cui l’interessato ha voluto dare un perimetro, calibrando la sua reazione: “Hanno messo online il mio conto corrente, violando Costituzione e Leggi. Hanno scelto come testimone dell’accusa penale un avversario politico. Hanno captato comunicazioni e intercettazioni con un metodo che e’ stato contestato persino dalla Cassazione“, ha scritto ieri in un post su Facebook preannunciando “una lunga battaglia da seguire passo passo, in sede civile e penale per ottenere il risarcimento che merito“.

Ma Matteo Renzi non è rimasto solo. La sua amarezza è stata in parte stemperata da centinaia di manifestazioni di solidarietà al Senatore fiorentino. Da parte della rete e della stampa, ma non di meno dalla politica, preoccupata per quel precedente inquietante dell’intromissione negli affari privati e personali, a prescindere dall’interesse giudiziario.

Ci sono cose che fanno male al diritto, all’informazione, alla democrazia. La pubblicazione dell’estratto conto di chiunque, in questo caso di un parlamentare, acquisito irregolarmente nel silenzio di chi la legge la dovrebbe tutelare è veramente preoccupante. E non dovrebbe essere solo un problema di Matteo Renzi”, fa notare il presidente di Italia Viva Ettore Rosato. Anche Maria Elena Boschi è esterrefatta, e si rivolge direttamente al leader di Iv. “L’attacco che stai subendo è vile e del tutto gratuito. Non c’è nessun rilievo penale per stessa ammissione de Il Fatto Quotidiano nelle tue spese o entrate. Nulla di diverso rispetto alla tua dichiarazione dei redditi che tu hai reso sempre pubblica. C’è solo la volontà di privare un cittadino del proprio diritto alla riservatezza”. E così Bellanova, Giachetti, Scalfarotto, Marattin. 

Tutta Italia Viva, ma anche esponenti di Azione, Forza Italia e del Pd hanno scritto post e dettato dichiarazioni alle agenzie. 

La gogna mediatica che sta colpendo in questi giorni Matteo Renzi dimostra ancora una volta e con forza l’urgenza di una regolamentazione dell’uso delle intercettazioni e degli atti processuali“, rileva il presidente di ‘Noi con l’Italia’, Maurizio Lupi.

Per Andrea Marcucci, senatore del Partito democratico, si e’ fatto “un passo in più verso l’abisso. Il Fatto Quotidiano pubblica l’estratto dal conto corrente di un senatore, uscito illegalmente da atti istruttori della Procura. Una cosa che deve indignare tutti i garantisti“. Entra in argomento anche l’ex portavoce del Pd, Emanuele Fiano. “Permettete, so che arriveranno piogge di critiche ma non posso tacere”, è la premessa con cui rompe la cortina dell’avversione antirenziana. “Considero molto pericoloso che la battaglia politica si faccia denudando un uomo politico senza più nessun limite. Le battaglie politiche si fanno sulle idee o sulle azioni politiche, quelle sui fatti penalmente rilevanti le fa la magistratura”. 

Chi non parla, durante la giornata più nera per Matteo Renzi, è il segretario del Pd, Enrico Letta. Non emerge un commento, un accenno. La giornata politica è uggiosa, il Parlamento è chiuso. Lui è riunito con il partito nella sua Pisa. Alla sera, alle 21:20, posta su Twitter la foto di un bicchiere colmo di liquore nero. Un amaro: l’amaro calice. E commenta: “Seratona alla grande…”. 

I commenti sotto il tweet individuano il tema. Ma come, un pezzo di Pd si è pure lanciato  a dare solidarietà, e lui festeggia? Letta nicchia. La rivalità con Renzi sembra vedersi servire un giro di ruota a favore. E poi stando a Pisa, tra pisani, dei fiorentini non si può parlar bene. 

Ci sarebbe stata, oltre all’affondo su Open e Renzi, anche la partita più temuta per i tifosi viola, quel ripetersi dello scontro Juventus-Fiorentina che segna le stagioni dei tifosi fiorentini. Vinta dalla Juve, uno a zero. Ed ecco che la doppia sconfitta, nel campo di gioco del pubblico ludibrio e in quello sportivo, sembrano diventare per Letta indici di “seratona”. Di quelle da celebrare con il bicchiere della staffa. Che però, ingrandito come abbiamo fatto noi, rivela un dettaglio: “super sassolino”, è vetrofanato sul cristallo. E inquadrato da Letta in bella vista, a mò di occhiello. 

L’espressione “togliersi un sassolino”, in politichese, significa vendicarsi. Per chi non dovesse aver capito il messaggio.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.