I disordini nel Paese africano
Etiopia, 90 morti negli scontri per l’omicidio di Hundessa, cantante simbolo dell’etnia Oromo
Morte oltre novante persone nei disordini scoppiati in Etiopia. Le ultime due durante i funerali di Hachalu Hundessa. Le ultime due vittime proprio durante i funerali che si sono tenuti ad Ambo, città Natale del cantante voce della comunità Oromo, la più grande del Paese. L’omicidio dell’artista-attivista ha quindi scatenato manifestazioni anche violente.
Hundessa era la voce del gruppo etnico più grande del Paese. Era stato ferito lunedì ad Addis Abeba, nel quartiere di Akaki Kality, nel sud della Capitale. Nei due giorni successivi all’omicidio le proteste hanno sconvolto la capitale Addis Abeba e le regione di Oromia, il più grande stato federale dell’Etiopia e roccaforte del gruppo etnico. I morti sono stati causati dagli scontri tra comunità e da quelli con le forze dell’ordine. Gli ultimi in occasione dei funerali, tenuti in un campo di calcio in campagna con un piccolo palco centrale. Una parte delle persone che volevano partecipare alla funzione sono stati respinti dai soldati che hanno aperto il fuoco ed ucciso due persone. Nella zona è stato interdetto l’accesso a internet.
Ancora da chiarire il movente del crimine. Nelle manifestazioni antigovernative che si erano tenute tra il 2015 e il 2018 Hundessa aveva denunciato l’emarginazione economica e politica della sua comunità. Abiy Ahmed, vincitore del premio Nobel per la Pace nel 2019, ha dichiarato che i responsabili stanno cercando di far deragliare il suo programma di riforme economiche e politiche e di “uccidere l’Etiopia”. “Abbiamo due scelte, come popolo: cadere nella trappola creata da questi detrattori o schivarla e rimanere sulla via delle riforme”, ha detto il presidente. Nonostante Abiy sia il primo capo di governo Oromo nella storia moderna, molti nazionalisti del gruppo etnico lo accusano di non aver fatto abbastanza per difendere gli interessi della sua comunità.
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