L’ex vicepresidente del parlamento europeo ai domiciliari
Eva Kaili è uscita dal carcere: “Molto felice di riabbracciare mia figlia, continuerò a lottare”
“Mia figlia mi sta aspettando, sono molto felice che tra poco sarò con lei, la nostra lotta continuerà con la determinazione dei nostri avvocati”. Sono queste le prime parole di Eva Kaili, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo subito dopo la scarcerazione. Kaili, coinvolta nel Qatargate, resterà agli arresti domiciliari nel suo appartamento di Bruxelles. Parlando ai giornalisti dal finestrino del taxi che l’ha riportata a casa, Kaili ha aggiunto: “Parleremo presto”, per lei la battaglia continua, assicura: “continuerà la lotta con la risolutezza dei miei avvocati”.
Kaili è arrivata al suo appartamento, a pochi passi dalla sede del Parlamento europeo a Bruxelles, accompagnata in auto dall’avvocato greco e dal padre. L’ex vicepresidente del Parlamento europeo, detenuta dal 9 dicembre scorso nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate, è uscita dal carcere di Haren e ha fatto rientro nella sua abitazione a Bruxelles, dove da ora si trova agli arresti domiciliari con l’obbligo di braccialetto elettronico. La scarcerazione era stata decisa mercoledì dai magistrati. La politica ellenica finalmente può riabbracciare sua figlia di due anni dopo oltre quattro mesi.
“Eva Kaili è molto felice, ora si trova insieme alla figlia e non pensa a nient’altro. Augura alla Grecia una buona Pasqua”. Lo ha detto il legale dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Michalis Dimitrakopoulos, uscendo dall’abitazione dove la politica ellenica, indagata nell’ambito del cosiddetto Qatargate, ha fatto rientro questa mattina dopo oltre quattro mesi di carcere per proseguire la detenzione preventiva agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico.
© Riproduzione riservata