Nessuna evacuazione coatta per i 1300 cittadini di Casamicciola che risiedono nella cosiddetta “zona rossa“, considerata a rischio in vista della nuova allerta meteo di colore giallo che riguarderà l’isola d’Ischia per 24 ore, dalle 16 di oggi alle 16 di sabato 3 dicembre, e dopo la strage della scorsa settimana quando il distaccamento di una frana dal Monte Epomeo ha devastato la parte alta del comune isolano provocando 11 morti e una donna ancora dispersa.

Ai residenti delle circa 600 abitazioni da evacuare è stata distribuita una mappa dettagliata con un fitto elenco di strade nella quali è opportuno lasciare la propria abitazione questa notte e probabilmente per tutto il week end.

Sono stati segnalati anche i punti di raccolta per prendere posto nei bus che condurranno agli hotel che hanno garantito ospitalità e pasti caldi. Ma – viene precisato nel piano Speditivo della Protezione civile – lasciare la propria casa sarà comunque un atto volontario. Di sicuro a via Celario sarà portata via una donna di 94 anni allettata.

Le forze dell’ordine garantiranno – durante l’assenza dei cittadini dalle proprie abitazioni – le necessarie attività di ordine pubblico e antisciacallaggio nonché di controllo dell’evacuazione degli edifici con il supporto dei vigili del fuoco e dei volontari della Protezione civile. Sono stati inoltre attivati i presidi sanitari, quelli dei Vigili del fuoco e dei tecnici del Centro operativo (Coc) per ogni eventuale esigenza di assistenza alla popolazione.

Il piano di emergenza per Casamicciola prevede una collaborazione attiva da parte di tutti i cittadini ai quali si chiede di seguire alcune misure di auto-protezione.

COSA FARE DURANTE L’ALLERTA METEO – Tenersi informati sulle situazioni di pericolo previste sul territorio e sulle misure adottate dal Comune tramite consultazione del sito del Comune e di tutti gli altri mezzi di informazione messi a disposizione dei cittadini; non dormire nei piani seminterrati ed evitare di soggiornarvi; proteggere i locali che si trovano al piano strada e chiudere le porte di cantine, seminterrati o garage; se ci si deve spostare, valutare prima il percorso ed evitare le zone allagabili; valutare bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso; condividere con i membri della famiglia quello che si conosce sull’allerta e sui comportamenti corretti;

COSA FARE IN CASO DI ALLUVIONE se si è in un luogo chiuso: non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: si rischia la vita; non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile; se ci si trova in un locale seminterrato o al piano terra, salire subito ai piani superiori; evitare l’uso dell’ascensore: si può bloccare; aiutare gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio; chiudere il gas del serbatoio; tenersi informato su come evolve la situazione e seguire le indicazioni fornite dalle autorità.

Se si è all’aperto allontanarsi dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero far cadere; raggiungere rapidamente l’area vicina più elevata, o salire ai piani superiori di un edificio, evitando di dirigersi verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare; far attenzione a dove si cammina: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti; evitare di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero far perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: si rischia di rimanere intrappolati; evitare sottopassi, argini, ponti: sostare o transitare in questi luoghi può essere molto pericoloso; tenersi informato su come evolve la situazione e seguire le indicazioni fornite dalle autorità.

COSA FARE DOPO L’ALLUVIONE: seguire le indicazioni del Comune tramite la verifica del sito prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.; non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze; fare attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere; verificare se si può riattivare il gas. Se necessario, chiede il parere di un tecnico.

 

 

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