I familiari facevano da sentinelle
Evade da Rebibbia, trovato due anni dopo nella boscaglia: preso con un blitz
La fuga dal carcere di Rebibbia risale al dicembre 2019 quando la sera del 16 dicembre ha approfittato del lavoro esterno concessogli al di fuori dell’istituto penitenziario senza fare rientro in carcere. S. Z., 26 enne di origine bosniaca, per la sua latitanza aveva trovato rifugio all’interno di una baracca nel campo nomadi di via Luigi Candoni, a ridosso di un fitta boscaglia.
Individuato l’accampamento dove aveva trovato rifugio, gli agenti del gruppo Marconi e San Paolo hanno bloccato tutte le possibili vie di fuga, posizionando 9 unità operative nella parte posteriore e laterale e 8 unità operative nella parte anteriore. A scoprire il nascondiglio dell’uomo, dopo una laboriosa attività investigativa sono stati, in collaborazione fra di loro, gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale del XI Gruppo Marconi, diretto dal Dirigente Emanuele Moretti e personale dell’XI Distretto San Paolo, diretto da Michele Peloso.
Gli agenti hanno quindi proceduto alla perquisizione rintracciando il giovane e arrestandolo nonostante la complicità di amici e familiari che facevano un servizio di vigilanza e sorveglianza per informarlo di un eventuale arrivo delle forze dell’ordine che hanno di fatto terminato la sua latitanza. Dovrà scontare 3 anni, 7 mesi e 15 giorni di reclusione.
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