Roma ha presentato ufficialmente la sua candidatura a ospitare Expo 2030. “Il mio nome è Roma, sono pronta a nascere di nuovo”. Nel video di presentazione della candidatura della Capitale, la voce di una ragazza racconta la città eterna: “Per quasi 3000 anni sono cresciuta oltre ogni aspettativa. Sono cambiata, mi sono rinnovata e ritrasformata. Ho affrontato il mondo, l’ho conquistato, mi sono piegata, ma sono sempre risorta. Sono aperta, inclusiva, dinamica e sostenibile. Mi sono reinventata molte, molte volte nel corso dei secoli. Il mio nome è Roma e sono pronta a nascere di nuovo”. La ragazza guarda al futuro con un sorriso e chiude lo spot promozionale, che lancia la candidatura di Roma a ospitare Expo del 2030, 15 anni dopo l’edizione di Milano.

‘Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione ed innovazione’, è il titolo scelto per l’evento, che si dovrebbe tenere dal 25 aprile al 25 ottobre, presentato ieri al Bureau International des Expositions dal sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l’ambasciatore Giampiero Massolo, che guida il comitato promotore. Focus dell’idea italiana è valorizzare la forza con cui Roma ha saputo rinnovarsi nei secoli pur tutelando la propria vocazione artistica, scientifica e culturale.

Le cinque motivazioni del sindaco di Roma

Il sindaco della Capitale è convinto che la città ce la possa fare in quanto “luogo ideale per ospitare un’esposizione” sul tema della rigenerazione urbana e “fornire una cornice in cui diversi Paesi possono presentare le loro migliori pratiche e progetti”.

E Gualtieri, per convincere il Bureau International des Exposition, presenta cinque ragioni per scegliere la Capitale per l’Esposizione internazionale. “Le città sono il cuore delle grandi sfide che affrontiamo, come lo sviluppo sostenibile e l’inclusività, le trasformazioni, le crisi del nostro tempo, le trasformazioni demografiche, l’immigrazione, il cambiamento climatico e ora la pandemia. Tutti elementi che hanno cambiato la relazione tra le persone e i territori”.

La “rigenerazione urbana è il core concept di Expo” e ha il suo focus sulla “sostenibilità, sull’innovazione e sull’inclusione”. Roma “è un luogo ideale per ospitare un’Esposizione su questi temi per cinque ragioni: è una città unica, dove migliaia di anni di storia hanno plasmato l’evoluzione tra persone e territorio.

Il sindaco della Capitale ha sottolineato che “Roma è una delle municipalità europee con più aree verdi, parchi pubblici e spazi dedicati all’agricoltura. Roma è un bastione di cultura e scienza, le contaminazioni da tutto il mondo hanno contribuito al suo sviluppo. Roma è tradizionalmente una città inclusiva e accogliente. E infine il Giubileo del 2025 manderà un messaggio forte di speranza, inclusione e solidarietà”.

Campagna competitiva

La strada della candidatura è tutta in salita. Roma dovrà prevalere su altre quattro candidature concorrenti: Mosca, Riad, Busan e Odessa.

Ma il ministro degli Esteri Di Maio è convinto del sucesso dell’impresa che, a margine della presentazione ufficiale della candidatura di Roma ad ospitare l’Expo del 2030, ha detto che l’evento “riunirebbe centinaia di Paesi, istituzioni, imprese, organizzazioni internazionali, istituzioni scientifiche e società civile per riflettere su un tema globale come la rigenerazione delle città del futuro, e offrirebbe alla città di Roma un’opportunità unica per rimodellare il proprio spazio urbano e per una significativa azione di branding grazie a un palcoscenico globale”. Si tratta, per il ministro, di un obiettivo ambizioso, “per il quale contiamo sul forte impegno e sulla determinazione dell’intero Sistema Paese”, ha sottolineato Di Maio.