È stata archiviata dalla Corte dei Conti l’inchiesta sullo stipendio del conduttore Rai Fabio Fazio, aperta lo scorso maggio per un esposto del deputato di Italia Viva Michele Anzaldi, all’epoca ancora nel Partito Democratico. È stato lo stesso conduttore di ‘Che tempo che fa’ a rivelare la notizia, pubblicando su Twitter un articolo de ‘Il Messaggero’ che riporta i motivi dell’archiviazione.

Fazio negli ultimi anni era finito nel mirino in particolare di Lega e Movimento 5 Stelle, che più volte lo hanno preso di mira per lo stipendio, 2 milioni e 240mila euro annui, considerato troppo alto. La Corte dei Conti, archiviando l’indagine, spiega invece che il costo-puntata del programma di Fazio è meno della metà della media dei programmi di intrattenimento del servizio pubblico, mentre gli incassi pubblicitari legati alla trasmissione e gli ascolti sono stati adeguati. Citando invece un parere dell’Avvocatura dello Stato, la Corte dei Conti mette il punto anche sulla questione del tetto del compenso per Fazio: i giudici spiegano infatti che in Rai le prestazioni artistiche non sono soggette al tetto retributivo di 240.000 euro annui previsto invece per i dirigenti.

Il conduttore su Twitter non ha mancato di polemizzare sulla vicenda: “Dopo un linciaggio durato anni – ha scritto Fazio – questo è l’ovvio finale: #ctcf ha un costo puntata inferiore del “50% della media dei programmi di intrattenimento Rai”. Nel frattempo #ctcf è su raidue, il mio contratto è stato rivisto e il danno di immagine subito è ormai subito”.

Redazione

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