Cala il sipario con buona pace dei pm fiorentini. La terza sezione panale della Cassazione ha confermato l’assoluzione dei genitori dell’ex premier Matteo Renzi, Laura Bovoli e Tiziano Renzi nel processo per false fatture. “Inammissibile” il ricorso del procuratore generale di Firenze contro il proscioglimento dei due coniugi emesso dalla Corte di Appello di Firenze il 18 ottobre 2022: questa la decisione degli ermellini.

Appello bis, invece, per l’imprenditore Luigi Dagostino, condannato a nove mesi per truffa aggravata. I supremi giudici hanno dichiarato “inammissibile” il ricorso del Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Firenze proposto avverso la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte di appello di Firenze il 18 ottobre 2022 nei confronti di Laura Bovoli e Tiziano Renzi dai reati ex art. 8 d.lgs. n. 74 del 2000 loro ascritti ai capi 1 e 2. La Cassazione ha poi rigettato il ricorso proposto da Luigi Dagostino avverso la sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello di Firenze il 18 ottobre 2022 per il reato di cui al capo 4, ex art. 640, 61, n.7 e 11, cod. pen. e lo ha condannato al pagamento delle spese processuali nonché alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalla parte civile Tramor s.r.l. liquidate in complessivi euro 3.300, oltre accessori di legge.

Il commento di Renzi: “Non esiste risarcimento per la sofferenza dei miei familiari”

“Con la decisione della Corte di Cassazione di oggi si chiude un processo, quello contro i miei genitori, che non avrebbe mai dovuto essere aperto” commenta il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Solo l’ostinazione pervicace e ideologica della procura di Firenze ha costretto lo Stato italiano a spendere centinaia di migliaia di euro del contribuente per una vicenda giuridicamente inesistente” aggiunge.

Non esiste risarcimento per la sofferenza di tutta la famiglia in questi anni. Ma la definitiva assoluzione dimostra – una volta di più – che fare le battaglie in tribunale e affermare la verità è il modo più serio di rispettare le Istituzioni contro chi usa alcune procure come arma politica nei confronti degli avversari” conclude.

Il processo

Il processo era relativo a due e fatture risalenti al 2015, una per un importo di 20mila euro e l’altra di 140mila euro, relative a studi di fattibilità che Tramor – società di gestione dell’outlet The Mall di Reggello (Firenze) di cui all’epoca era amministratore delegato Luigi Dagostino – aveva incaricato le società Party ed Eventi 6, facenti capo ai genitori dell’ex segretario del Pd.

Redazione

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