“Non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse”. E’ la giustificazione di Piero Fassino, deputato del Pd, denunciato per furto il 15 aprile scorso all’aeroporto di Fiumicino, a Roma, dopo essere stato sorpreso con un profumo di 100 euro all’uscita del duty free e prima di salire sul volo diretto a Strasburgo, dove l’esponente dem era atteso per partecipare ai lavori della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

Un equivoco, una disattenzione, che Fassino ha provato a spiegare agli agenti di polizia intervenuti dopo la segnalazione del personale del duty free richiamati dal suono dell’allarme anti-taccheggio che proveniva dalla giacca di Fassino. A riportare la notizia è Il Fatto Quotidiano che spiega come l’esponente del Pd, dopo aver superato i controlli per l’accesso all’area partenze, prima di recarsi al gate per l’imbarco si è fermato al duty free dove ha preso una confezione di profumo da donna di una marca molto conosciuta. Voleva fare un regalo alla moglie spiegherà in seguito Fassino.

Profumo in tasca, la difesa di Fassino

Il caso ha voluto che in quei momenti squillasse il cellulare del 74enne di Avigliana (Torino). Da qui la giustificazione al Fatto: “Avendo il trolley in mano e il cellulare nell’altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse”.

Distratto dalla telefonata, Fassino si sarebbe recato verso l’uscita senza passare per le casse. Circostanza “che ha fatto scattare l’allarme anti-taccheggio, richiamando così l’attenzione della vigilanza e, conseguentemente, la segnalazione alla polizia”. Stando però alla versione dell’esponente dem, a fermarlo sarebbe stato un vigilante subito dopo che aveva messo il profumo in tasca.

Le telecamere e la denuncia

Ne è nato un confronto con il personale del duty free con Fassino che, per dimostrare la sua buona fede, si sarebbe offerto anche di comprare un secondo profumo. Dopo aver visto le immagini della videosorveglianza, i titolari dell’attività commerciale hanno deciso lo stesso di sporgere denuncia alla Polaria tra lo stupore del parlamentare.

Redazione

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