Il nuovo corso del giornale nel mirino
Feltri contro Sallusti per i giornalisti licenziati da Libero: “Gli sto sul gozzo, cacciati i più bravi”

Tira una bruttissima aria all’interno della redazione di Libero, il giornale che dallo scorso 14 maggio vede come direttore responsabile Alessandro Sallusti, affiancato dal condirettore Pietro Senaldi.
A cannoneggiare contro la gestione di Sallusti è Vittorio Feltri, che di Libero è il fondatore. In una carrellata di cinque tweet, pubblicati a distanza di poche ore nel pomeriggio odierno, Feltri demolisce le recenti scelte editoriali prese dal suo ‘erede’ Sallusti, in particolare la scelta di non rinnovare alcuni contratti a note firme del giornale edito dalla famiglia Angelucci.
Feltri inizia con l’addio alla collaborazione del professore Paolo Becchi, considerato “ideologo” del Movimento 5 Stelle ma che negli anni è stato anche una firma del giornale di area opposta a quella pentastellata. Feltri lo definisce “uno dei pochi intellettuali che non fa escursioni sugli specchi, non è più un prezioso collaboratore di Libero. Non gli è stato rinnovato il contratto. Guai ai bravi”.
Il prof Becchi, uno dei pochi intellettuali che non fa escursioni sugli specchi, non è più un prezioso collaboratore di Libero. Non gli è stato rinnovato il contratto. Guai ai bravi.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) July 1, 2021
Ma Feltri alcune ore dopo si scatena e parte con una raffica di tweet al veleno in difesa di altri giornalisti che non troveranno più spazio nelle colonne del quotidiano diretto da Sallusti. Si parte da Costanza Cavalli, “brillante e colta cronista di Libero, è stata licenziata. Ovvio. I giornalisti bravi vanno cacciati, quelli scadenti hanno il posto fisso. Questa è la regola nuova”.
Anche Costanza Cavalli, brillante e colta cronista di Libero è stata licenziata. Ovvio. I giornalisti bravi vanno cacciati, quelli scadenti hanno il posto fisso. Questa è la regola nuova.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) July 1, 2021
Quindi il passaggio ad una firma molto nota ai lettori di Libero, Azzurra Barbuto: “Presto licenzieranno anche Azzurra Barbuto perché ricca di talento. Questo è il nuovo corso inaugurato a Libero”. Ipotesi confermata dalla stessa Barbuto, che sempre su Twitter esce allo scoperto e rivela il suo addio al giornale, in predicato di passare ai ‘rivali’ de La Verità di Maurizio Belpietro: “Grazie a tutti per la solidarietà. Non so cosa accadrà in futuro, mi basta però sapere che finché ho una testa sulle spalle non devo temere nulla. Neppure la disoccupazione. Mi spaventa di più la perdita della dignità rispetto alla perdita dell’impiego”, scrive Barbuto.
Presto licenzieranno anche Azzurra Barbuto perché ricca di talento. Questo è il nuovo corso inaugurato a Libero.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) July 1, 2021
Feltri passa poi ad ‘esaminare’ il suo stesso caso, spiegando che anche lui a Libero è considerato “un peso morto”. Quanto a Sallusti, “che ho assunto tre volte”, ricorda Feltri, “sto sul gozzo”. “La gratitudine è il sentimento della vigilia. Mi aspetto il benservito con calma olimpica”, conclude quindi il fondatore di Libero.
Anche io a Libero sono considerato un peso morto, a Sallusti, che ho assunto tre volte sto sul gozzo. La gratitudine è il sentimento della vigilia. Mi aspetto il benservito con calma olimpica.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) July 1, 2021
Ultima stoccata è dedicata quindi al condirettore Pietro Senaldi, in passato direttore responsabile proprio sotto la sua gestione. Senaldi viene tirato in ballo per un refuso: “Libero di oggi, pagina 16, titolo su Cosby liberato: l’attore ha scontato due anni. La penna (non la pena) annullata. Complimenti a Senaldi”.
Libero di oggi, pagina 16, titolo su Cosby liberato: l’attore ha scontato due anni. La penna (non la pena) annullata. Complimenti a Senaldi.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) July 1, 2021
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