La macchina del fango in azione contro Emanuele Fiano, il deputato del Pd già da tempo al centro di attacchi antisemiti da parte degli ultrasovranisti del web (e non solo). Una polemica social, con centinaia di offese, nata dopo la partecipazione di Fiano alla puntata di Agorà di mercoledì mattina, dove è andato in scena un pesante confronto col giornalista Rai Francesco Giorgino.

Uno scontro acceso, con Fiano che dopo l’analisi del volto noto della tv pubblica sui risultati delle Regionali interviene: “Nonostante i peana difensivi di Giorgino sulla Lega…”. Parole che provocano la reazione immediata di Giorgino: “”No Fiano, scusi, tenete i giornalisti a riparo. Polemizzi con Romeo, non con i giornalisti. Io ho diritto di dire quello che penso, non quello che vuole il Partito democratico”, replica il giornalista Rai. Tutto finito? Fiano, che sicuramente esagera nei toni, continua ad incalzare: “Per non farsi coinvolgere lui dovrebbe fare il giornalista obiettivo e non il difensore di un partito italiano. Pochi giorni fa in un’intervista a Salvini ha detto ‘pensi che c’è qualcuno che addirittura dice che lei avrebbe perso’, se vuole vedere il filmato della Rai durante l’intervista…”. Immediata la reazione di Giorgino, che punta il dito: “Lei è una persona poco corretta, questo è quello che fa male al giornalismo, l’intimidazione. Perché io la prossima volta non mi potrò più esprimere. Lei – accusa – mi sta intimidendo”.

Sul caso è arrivata anche una nota del Cdr del Tg1, che definisce “un vizio diffuso e duro a morire” quello degli esponenti politici che “danno pagelle ai giornalisti”. “Questa volta è toccato al parlamentare del Pd Emanuele Fiano che durante la puntata di Agorà di oggi ha attaccato il giornalista del Tg1 Francesco Giorgino. Le critiche sono sempre legittime, ma trascinare nelle diatribe tra partiti un giornalista non è un metodo corretto. Lo diciamo ancora una volta a tutti i partiti: tenete i giornalisti e l’informazione fuori dalla polemica politica”, si conclude la nota.

Una vicenda presa al balzo dai sostenitori di Salvini per parlare di regime e di censura, dimostrando la memoria corta sui continui strali del loro leader nei confronti proprio del Tg1. Qualche caso? In seguito ad una intervista rilasciata al Tg1 dal ministro Di Maio, Salvini parla di “telegiornale allo sbando. Di questo passo, il Tg1 intervisterà la Merkel sul mercato del Milan…”.

Ad agosto Salvini rincara la dose e scrive ancora su Twitter: “TG1 come Il Fatto Quotidiano: unico tg a nascondere le bugie del governo e di Conte, pagato coi soldi di tutti gli Italiani. Vergogna, Carboni e la sua cricca si dimettano”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia