“È un atto amministrativo senza alcuna rilevanza. Stiamo valutando se presentare ricorso al Tar, ma ci si infila in una causa o in un percorso un po’ complicato”. Filippo Facci risponde ai microfoni dell’AGI commentando con queste parole il provvedimento di ‘ammonimento’ per stalking inviatogli nei giorni scorsi dalla Divisione Anticrimine della Questura di Milano.

“Un atto dovuto”, precisa il giornalista di Libero, già al centro delle polemiche per il suo commento sulla vicenda della presunta violenza sessuale da parte Leonardo Apache La Russa ad una ragazza di 22 anni, in un articolo pubblicato lo scorso 8 luglio su Libero, e ora portato a difendersi dalle accuse della sua ex compagna, madre dei suoi figli. L’atto è stato ritenuto dal giornalista un pretesto per intentare una ulteriore causa, la quarta in quattro mesi dalla stessa persona. Dal 2019, anno in cui i giudici civili del tribunale di Milano hanno regolamentato l’affido del figli, Facci convive con un’altra donna.

“Il provvedimento è legato molto banalmente a delle mail che io e la madre dei miei figli ci siamo scambiati e che non le sono piaciute. Non c’è alcun tipo di conseguenza al momento, ho semplicemente ricevuto la notizia in questura. Non ricordo se ci fossero insulti nella mail e non ricordo francamente il limite con la pesante considerazione critica. Parliamo di uno scambio di mail come quelle che ci siamo inviati nei vent’anni precedenti”, ha aggiunto Facci all’agenzia Lapresse, dove ha anche commentato le voci sull’esclusione della trasmissione Rai, “Perché non dovrei fare trasmissione? Sono quello di prima. È stato tutto inventato pretestuosamente e ha fatto di me carne da cannone. Sono polemiche che ieri riguardavano altre persone e domani altre ancora, è la lotta tra maggioranza e opposizione di questo Governo, non ho alcuna valutazione legata a questa cosa ridicola”.

 

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