A poche ore dal ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin, la sorella Elena ha rilasciato un’intervista alla trasmissione Dritto e Rovescio che ha scatenato polemiche e dibattiti dalla politica all’opinione pubblica.

“Vorrei lanciare un messaggio e spero possa essere udito da più persone possibili. Hanno additato Turetta come un mostro, ma lui non è un mostro. Il mostro è un’eccezione. Lui è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro.”

Cecchettin: “In Italia c’è la cultura dello stupro e tutti gli uomini devono essere attenti”

“La cultura dello stupro è quell’insieme di azioni volte a limitare la libertà della donna come controllare un telefono o essere possessivi. Mi viene detto che non tutti gli uomini sono cattivi. Vero, ma in questi casi sono sempre uomini e tutti gli uomini traggono beneficio da questo tipo di società. Tutti gli uomini devono essere attenti. Devono richiamare l’amico che fa catcalling ai passanti, devono richiamare il collega che controlla il telefono alla ragazza.”

Elena Cecchettin: “Il femminicidio è un delitto di Stato che non ci protegge”

“Siate ostili a questi comportamenti che possono sembrare banalità ma sono il preludio del femminicidio. Il femminicidio non è un delitto passionale, il femminicidio è un delitto di potere. Il femminicidio è un delitto di Stato perché lo Stato non ci tutela e non ci protegge.”

Cecchettin: “Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto”

“Bisogna prevedere l’educazione sessuale e l’educazione affettiva in modo tale da prevenire queste cose. Bisogna finanziare i centri antiviolenza in modo tale che se le persona dovono chiedere aiuto possano essere in grado di farlo. Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto.”

Redazione

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