“Per vincere i 100 metri bisogna correre in modo fluido, senza essere tesi. Speriamo sia così anche per l’Inter”. Fresco di rinuncia al suo scranno in Senato, Carlo Cottarelli attende con calma quasi olimpica la Champions di questa sera. “Arrivare in finale – commenta – è di per sé un grande risultato, che nessuno si attendeva. Rispetto a Madrid, quando partivamo più o meno alla pari, questa volta ci scontreremo con dei mostri. Possiamo soltanto guadagnarci, insomma”. I bookmakers non hanno dubbi nell’assegnare la vittoria al Manchester City. Ciò, nella lettura di Cottarelli, può essere un vantaggio. “Punto una fiche sul fatto che la squadra entri in campo con la mente rilassata, con lo spirito di coloro che sanno di poter far meglio di quello che tutti pronosticano”, conclude.

Chi di super-sfide se ne intende è Enrico Mentana. “È la sesta finale cui assisterò”, racconta il direttore del tg di La7 che, da giornalista di primissimo piano qual è, ci mette del sano realismo per descrivere un match che vede il City assoluto favorito. “Non è che il tifo e la simpatia facciano negare la realtà. Il Manchester City è la squadra più forte del mondo nel ranking internazionale; due terzi del pronostico, quindi, non possono che andare a loro. Stiamo comunque parlando di due squadre che sono arrivate in fondo alla Champions e, dunque, siccome le partite sono quella cosa lì, David può sempre sperare di battere Golia”. Pur definendosi “troppo grande per fare soltanto i sogni”, l’animo del tifoso c’è tutto, così come la consapevolezza che per vincere questa sera a Istanbul ci vorrà davvero una prestazione superlativa: “Bastasse la spinta dei tifosi, non ci sarebbero abbastanza fabbriche di coppe”, scherza su esorcizzando il momento.

Sindaco di Milano e sostenitore dell’Inter, Beppe Sala in Turchia è atterrato ieri pomeriggio con lo spirito di chi, a prescindere dal risultato, sa di aver comunque vissuto “una stagione molto positiva”: “Più di così – racconta – è difficile. Poi, una volta in finale, bisogna esserci. Sono stato a Madrid nel 2010 e, quindi, non ho avuto il benché minimo dubbio su cosa fare questa volta”. L’appetito, si sa, vien mangiando. Per la Milano del calcio, del resto, la Champions League quest’anno avrà davvero un valore speciale: “Da sindaco si tratta di un gran risultato, che porta prestigio alla città e finanze all’Inter così come al Milan. Il calcio ci piace e, per questo, non possiamo ignorare che si tratta di società che di debbono dibattere alla ricerca dell’equilibrio economico”, prosegue. Non c’è apprensione nelle parole del primo cittadino, ma tanta, tanta rilassatezza. “Sono a Istanbul in assoluta serenità. Mai, peraltro, mi sarei immaginato che l’Inter potesse arrivare fino alla finale. Sarà un po’ come vedere David contro Golia e, di conseguenza, per la prima volta parto senza angoscia, anche se so che la tensione, piano piano, salirà”, assicura Sala. “Noi, la nostra finale l’abbiamo già vinta, ed è stata quella col Milan”.

Ignazio La Russa, da par suo, parte dalla vittoria già nel cassetto per guardare con ottimismo alla gara di questa sera. All’Atatürk Olympic Stadium la squadra di Simone Inzaghi è da tutti data come sfavorita. Il peso del pronostico sarà di conseguenza sulle spalle dei giocatori inglesi, con quell’obbligo a vincere che, dalle 21 in poi, calerà inesorabilmente su di loro. Questo, quantomeno, è ciò che si augurano i tifosi che arriveranno dall’Italia. “Siamo qui per giocarcela – afferma il presidente del Senato – nella speranza di vincerla. Se vinciamo sarà un trionfo, non dovessimo farcela non sarà una tragedia, perché arriviamo a questa finale avendo già battuto il Milan. La pressione, peraltro, sarà tutta dalla parte del City, che costa dieci volte più della nostra squadra e che ha il miglior allenatore e i migliori giocatori al mondo. Li battessimo, sarebbe fantastico. Non accadesse, ci saremo comunque goduti la finale”.

Alberto Gaffuri

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