Il vaccino anti-stress si chiama Juventus. Dopo tre certificati medici consecutivi, roba da far impallidire chi la mattina si alza e si spacca la schiena per portare a casa uno stipendio che sempre più spesso non basta per portare avanti la famiglia, il centrocampista Teun Koopmeiners, 26 anni, è in via di guarigione. Il toccasana è la firma, imminente, del contratto con la società bianconera, club che il ‘professionista’ ha atteso per tutta l’estate stando comodamente a casa, disertando gli allenamenti con la sua Atalanta perché, poverino, stressato dal tira e molla con la società che l’ha lanciato nel calcio che conta (e con la quale ha un contratto fino al 2027).

Koopmeiners e i tre certificati medici: Zalone fiero

Geniale, si fa per dire, la mossa dei tre certificati medici inviati all’Atalanta per giustificare l’assenza dagli allenamenti nel centro sportivo di Zingonia. Una mossa che ha permesso a Koopmeiners di evitare sia di allenarsi con i suoi compagni di squadra che di farlo da solo, in orari diversi dal resto del gruppo. Il motivo? La visita fiscale bellezza. Troppo rischioso non farsi trovare al proprio domicilio in caso di blitz del medico. Roba da rendere orgoglioso Checco Zalone e il suo amato posto fisso nel celebre “Quo vado?”.

Koopmeiners e il lockdown del professionista…

Dopo settimane di lockdown, in quarantena dal focolaio bergamasco, adesso per Koopmeiners arriva l’appuntamento con il vaccino anti-stress. Il modo peggiore per salutare Gasperini e l’Atalanta delle meraviglie.

Uno schiaffo alla dignità di chi lavora e alla passione dei tifosi. Un po’ come quando durante l’emergenza Covid, con migliaia di famiglie ridotte alla fame, la casta dei professionisti del calcio rifiutò di ridursi gli stipendi nonostante stadi vuoti e introiti più che dimezzati. Forse bisogna contare fino a 10 prima di etichettarli sempre come professionisti quando si rendono protagonisti di scelte impopolari in nome del Dio denaro.

Giovanni Pisano

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