Vendevano dipinti e sculture di artisti semi-sconosciuti, promettendo che l’investimento avrebbe fruttato il doppio o il triplo del valore nel giro di poco tempo. L’accusa di truffa è stata formulata dalla Procura di Torino nei confronti di sette individui, compresi venditori e rappresentanti legali di società nella zona di Brescia, a seguito della vendita di ben 21 opere d’arte per un valore superiore a 200.000 euro, anziché poche migliaia di euro, e una di queste era persino firmata dal truffatore.
Le vittime della truffa sono due donne benestanti, che compravano direttamente nel loro domicilio, entrambe sono risultate essere persone vulnerabili. La prima, una donna di 50 anni è stata adescata con un flirt; la seconda, un’anziana di oltre 80 anni, nel frattempo è deceduta.
L’inchiesta, condotta dal pm Mario Bendoni, ha portato all’identificazione delle vittime e alla chiusura delle indagini. Come riporta La Stampa, il magistrato ha chiesto la consulenza di un esperto battitore d’asta trovando conferma che le sculture e i quadri non avevano i valori presentati nel listino.
La truffa da oltre 200.000 euro
La truffa avrebbe portato nelle casse dei malviventi 300.000 euro. La prima vittima aveva già versato oltre 100.000 euro in più pagamenti, con la promessa di erogarne altrettanti, e anche la seconda aveva effettuato due pagamenti separati per un totale di oltre 100.000 euro.