Per la Procura di Firenze a rapire la piccola Kataleya ‘Kata’ Alvarez dall’ex hotel Astor il 10 giugno scorso sarebbe stati dunque tre uomini e due donne, quest’ultime cugine. Sono peruviani, tranne un uomo romeno, tutti già occupanti abusi dell’albergo. Due di essi, in particolare, sono gli zii della piccola. Gli inquirenti sono arrivati a loro grazie alle immagini delle telecamere che li mostrano mentre escono dall’Astor dopo la scomparsa della bimba, lo stesso pomeriggio del 10 giugno, con dei bagagli, un borsone e due trolley, che hanno dimensioni tali da potervi eventualmente nascondere la bambina e portarla fuori.

Per gli inquirenti ci sarebbe però stato uno scambio di bambina per una partita di droga non pagata: non sarebbe stata infatti Kata da rapire come punizione, ma un’amichetta con cui lei giocava, ossia la figlia della donna convivente di un peruviano fuggito nel 2022 nel suo paese ed il quale abbandonò 13 chili di marijuana in una casa di Rifredi. La donna e la bimba, rimaste sole, andarono poi a vivere all’Astor.

La scorsa settimana il Riesame di Firenze ha anche confermato le quattro misure cautelari nei confronti di altrettanti cittadini peruviani, emesse il 5 agosto dal giudice per le indagini preliminari di Firenze, su richiesta della Dda. Nei confronti dei quattro le accuse sono di estorsione e rapina, tra il novembre 2022 e il 28 maggio 2023, e di tentato omicidio e lesioni gravi ai danni di alcuni occupanti della struttura che era stata occupata abusivamente nel settembre dello scorso anno da cittadini peruviani e rumeni.

Nei prossimi giorni, comunque, è in programma un nuovo sopralluogo all’ex Astor. Prima occorrerà rimuovere i detriti prodotti dalle precedenti ispezioni degli investigatori e suppellettili abbandonati dagli occupanti. Per cercare tracce al sequestro di Kata, i tecnici potrebbero decidere di scavare nel perimetro dell’ex albergo e di svolgere attività impattanti nella struttura. I magistrati hanno anche pianificato una serie di accertamenti tecnici irripetibili finalizzati a verificare la presenza e la natura di “materiale biologico o genetico” e ad estrapolare eventuali profili di Dna dai bagagli che sono stati sequestrati.

Non possiamo mai perdere la speranza che la piccola Kata sia ritrovata e sia sana e salva. Il fatto che la Procura abbia disposto l’indagine su nuove persone ci fa capire che può esserci uno sviluppo anche importante. Non possiamo entrare nel merito delle indagini, ovviamente, ringrazio l’Arma dei carabinieri che sta facendo un lavoro molto importante fin dai primi giorni”, ha dichiarato l’altro giorno il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

“Purtroppo – ha proseguito il sindaco – la vicenda drammatica della piccola Kata ci sta facendo capire che ci sono sacche di gruppi etnici che sono dedite alla delinquenza, questa povera bimba si è trovata suo malgrado in questa situazione e dall’altro lato accende i riflettori su un aspetto di cui si parla davvero poco, ad esempio la scomparsa dei minori nel nostro Paese”. “Quando dico che le statistiche del ministero ci trasmettono dati sconvolgenti, ovvero che ogni giorno in Italia spariscono 30 minori, le persone restano sbigottite. Questo è un fatto preoccupante che purtroppo cresce ogni anno e che ci deve far alzare il livello di guardia su tutte quelle situazioni in cui sono coinvolti minori”, ha aggiunto Nardella.

Il tema, comunque, è sempre quello degli sgomberi. Nel caso dell’Astor, lo sgombero era stato effettuato solo 17 giugno, circa una settimana dopo la scomparsa di Kata. Da Palazzo Vecchio hanno fatto sapere che l’attuale amministrazione ha già condotto 60 sgomberi in città e con i governi nazionali di ogni colore politico. Ad ogni modo, Nardella ha riconosciuto che nel caso dell’ex hotel Astor qualcosa non ha funzionato per il verso giusto. “Fin dal primo giorno come Comune di Firenze avevamo chiesto lo sgombero – ha ricordato – sappiamo infatti ormai per esperienza che bisogna intervenire non appena gli immobili vengono occupati, altrimenti il nucleo di persone che occupa fa arrivare altre persone ancora. È mancata la decisione del Comitato dell’ordine pubblico (composto dal prefetto e dai vertici delle Forze di polizia, ndr), sono procedure che chiamano in causa il parere delle forze dell’ordine e poi la decisione del Comitato”. Se fosse stato effettuato prima lo sgombero dell’Astor? Kata sarebbe stata rapita lo stesso? Una domanda a cui è impossibile dare una risposta.