Nessuna certezza nelle indagini sulla scomparsa di Kata, svanita nel nulla ormai da dieci lunghi giorni. L’unica sicurezza è che la piccola di 5 anni non si trovi più all’interno dell’ex Hotel Astor di Firenze dove viveva insieme alla famiglia. Ieri si è conclusa definitivamente una maxi ispezione dei carabinieri svolta con alcune delle più sofisticate tecnologie in dotazione agli investigatori. L’esito nuovamente negativo porta ad escludere che il suo corpo possa trovarsi all’interno dell’edificio.

Kata è stata portata fuori dall’Hotel da una via secondaria

Le registrazioni delle telecamere escludono che Kata sia uscita dal cancello che affaccia su via Boccherini. Gli inquirenti, dunque, si concentrano sulla via di fuga usata da chi ha portato via la bambina di cinque anni dall’edificio. Gli inquirenti però sembrano brancolare nel buio e hanno ampliato le ricerche in tutta la città in cerca di una qualsiasi traccia utile a scoprire chi possa aver portato via la bambina.

Proseguono gli interrogatori degli ex occupanti

In questi giorni stanno proseguendo le audizioni degli ex occupanti dell’Astor e in particolare dei familiari della piccola. Il padre, Miguel Angel Romero Chicclo, ieri si è presentato spontaneamente dal pm titolare dell’inchiesta, Christine Von Borries, per riferirgli elementi da lui ritenuti utili alle indagini.

I genitori sono tornati oggi nell’albergo sgomberato sabato per accompagnare il loro consulente, l’ex Ris Luciano Garofano, nel sopralluogo della struttura. L’ipotesi privilegiata dalla procura è quella di una vendetta nell’ambito del racket degli affitti in vigore nell’albergo occupato dallo scorso settembre. Ma le ipotesi restano tutte aperte. Sono poi attese le valutazioni dell’ex comandante  Luciano Garofano, che effettuerà un sopralluogo dentro l’Astor. Al sopralluogo parteciperanno anche i genitori della bambina, accompagnati dai legali Filippo Zanasi e Sharon Matteoni.

Secondo il padre di Kata è stata rapita la bimba sbagliata

Secondo un’ipotesi di Miguel Angel Romero Chicclo, chi ha rapito la figlia Kata avrebbe sbagliato bambina, voleva prenderne un’altra, inoltre il sequestro potrebbe essere maturato nei contrasti fra gruppi rivali che si fronteggiavano nell’occupazione abusiva all’hotel Astor. Una novità emersa da nuove dichiarazioni fatte ieri dal genitore di Kata al pm Christine von Borries per dare un suo contributo alle indagini.

“E’ una ipotesi che il padre di Kata ha voluto riferire personalmente alla procura – spiega stamani uno dei legali che lo assiste, avvocato Filippo Zanasi – Devo dire che il profilo del mio assistito, e anche quello di sua moglie, è tale che pensare ad una vendetta perpetrata verso di loro è onestamente inverosimile, sempre che di vendetta si tratti”.

Secondo il legale della famiglia, comunque, “a grandi linee diciamo che questa sarebbe la soluzione forse più razionale e dunque quella su cui forse è il caso di addentrarci, però è anche vero che la procura sta andando avanti per piste che non ci è dato conoscere”. Lo scambio di persona è una delle ipotesi che c’era sul tavolo degli inquirenti anche prima, ma il padre di Kata ieri avrebbe esposto al pm dei fatti avvenuti dentro l’hotel. Secondo lui questi episodi mostrerebbero che non era la figlia l’obiettivo del sequestro, ma un’altra piccola.

 

 

 

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