Fisco, il Governo si gioca proprio tutto. Ma io non dirò che Giorgia paga il pizzo alle banche

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Lasciate stare i racconti, le narrazioni, i gossip. Giorgia Meloni e Matteo Salvini si giocano tutto, ma proprio tutto, sulle tasse. E non è un caso se in questi giorni i contenuti della delega fiscale non se li fila nessuno. Si lanciano slogan. Come quelli di Salvini che inneggia alla pace fiscale, giusto per aprire un nuovo derby tra chi si ritiene vessato dallo Stato e chi si ritiene preso in giro perché le tasse le ha pagate sempre fino all’ultimo centesimo.

Stiamo parlando dello stesso Salvini che in consiglio dei ministri ha votato la legge delega in cui si apre alla possibilità del prelievo forzoso. Detta male: lo Stato per prendersi ciò che gli spetta (o che crede che gli spetti) si arroga il diritto di prelevare direttamente dal conto corrente del cittadino. È un’ipotesi che la destra ha sempre contestato in modo radicale.

Era il luglio del 2015, esattamente otto anni fa, quando fui oggetto di un’aggressione social da parte di Giorgia Meloni. Matteo Renzi paga il pizzo alla lobby delle banche, diceva con la consueta sobrietà la leader di Fratelli d’Italia. Il pizzo. Alla lobby. Delle banche. Quale migliore sintesi per massacrare mediaticamente l’avversario?

Io non dirò che Giorgia Meloni paga il pizzo. Non accuserò Salvini di essersi venduto a interessi di potentati finanziari. Non risponderò insomma con quell’armamentario ideologico di odio che ha caratterizzato la fase adolescenziale del populismo politico italiano. Pongo solo tre questioni alla Presidente Meloni e ai vicepresidenti del Consiglio.

Uno. Il prelievo forzoso serve per recuperare i soldi di chi non paga multe e tasse. Ballano decine di miliardi. Perché non lo dite chiaro agli italiani? Perché introducete una norma di nascosto sperando che nessuno se ne accorga?

Due. Che cosa significa in concreto pace fiscale? I milioni di procedimenti aperti cubano un totale di oltre mille milardi di euro. Lo Stato non li riprenderà mai, se non in minima parte. Avete davvero una strategia o continuate a gettare il fumo negli occhi ai cittadini per mero calcolo elettorale?

Tre. Serve un fisco davvero amico del cittadino. Oggi non lo è per tanti motivi. In Commissione presenterò una proposta: se hai un processo penale e ti assolvono non è che dopo devi fare un processo tributario sulle stesse cose. Possibile che un cittadino debba passare la vita a difendersi dallo Stato persino quando un Tribunale gli dà ragione?

Mi piacerebbe avere tre risposte dal Governo su questi temi. Non arriveranno. Mi accontenterei se nel frattempo abbassassero le tasse. Ma i populisti sono bravi a scrivere post su Instagram, tweet ad effetto: è sulla scrittura dei decreti in Gazzetta Ufficiale che mostrano la loro infinita debolezza. La delega fiscale lo dimostra.