Le elezioni nella culla dell'europeismo
Flop Adinolfi, zero voti a Ventotene per il leader del Popolo della famiglia: “Non mi ha voluto neanche il mio cane”

Non manca l’ironia a Mario Adinolfi nel commentare l’incredibile flop della sua candidatura a sindaco a Ventotene. L’isola culla dell’europeismo di Altiero Spinelli ha infatti respinto la proposta turbocattolica del leader del ‘Popolo della famiglia’.
Nell’indifferenza generale Adinolfi, che da anni porta avanti le battaglie del ‘Family Day’ nell’agone politico, si era candidato a sindaco nell’isoletta in provincia di Latina, abitata da meno di mille persone.
Ma nonostante il seguito social, per Adinolfi sono arrivati zero voti. “A Ventotene non mi ha votato neanche il mio cane”, ha commentato ironicamente il leader del ‘Popolo della famiglia’ su Twitter. Quindi una analisi al vetriolo del voto di domenica: “Ho provato a forzare modalità paramafiose del voto nei piccoli centri meridionali. Ho perso. La democrazia funziona anche così. Ma mi ricandiderò a Ventotene e la cambierò, perché il cambiamento è necessario come l’aria”.
Durissime le parole contro gli altri candidati che si sono giocati la vittoria, Carmine Caputo e il sindaco uscente Gerardo Santomauro, che hanno ottenuto rispettivamente 274 e 223 voti: “A Ventotene lo scontro tra bande rende impraticabile lo spazio democratico. Un voto al partito gay, nessun voto al popolo della famiglia, 500 voti alle due bande. Brutto segnale di controllo del voto, ma in alcune piccole realtà funziona così, insisteremo perché l’isola cambi“, commenta Adinolfi.
Niente, a Ventotene non mi ha votato neanche il mio cane. (Ho provato a forzare modalità paramafiose del voto nei piccoli centri meridionali. Ho perso. La democrazia funziona anche così. Ma mi ricandiderò a Ventotene e la cambierò, perché il cambiamento è necessario come l’aria). pic.twitter.com/ANltcFoUXF
— Mario Adinolfi (@marioadinolfi) June 13, 2022
A vincere dunque l’ex segretario comunale Caputo, che ha superato il sindaco uscente Santomauro. Quest’ultimo, come sottolinea Repubblica, era stato indagato dalla Procura di Cassino, ipotizzando anche che avesse compiuto illeciti per estromettere dall’assise civica alcuni consiglieri comunali. Dopo la fine anticipata della sua giunta, si era ripresentato alle urne non riuscendo però a trovare la riconferma.
Beffa finale per Adinolfi è il singolo voto ottenuto da Luca Vittori, che si era candidato sull’isola per il Partito Gay.
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