Focolaio Covid a Monteverde dopo la partita della Nazionale vista in un pub: oltre 70 casi

Tutto è partito dal match Belgio-Italia del 2 luglio scorso, trasmesso su un maxischermo al Clifton Pub di via Casaletto, a Monteverde. A distanza di due settimane, considerando i tempi di incubazione del virus, la Asl Roma 3 ha fatto registrare un’impennata dei casi Covid. Quelli legati al pub sono diventati prima 75, poi 91, secondo gli ultimi dati del 16 luglio. Tra questi, sono stati segnalati anche 13 casi secondari. Ma dopo i festeggiamenti nel centro di Roma per la vittoria degli Azzurri dell’Europeo, a cui hanno partecipato migliaia di persone senza mascherina, tra cui molti giovani anche non vaccinati, si teme un ulteriore aumento dei contagi in città. 

La nota pubblicata dal Clifton Pub

La direzione del Clifton Pub ha pubblicato il 13 luglio una nota sul suo profilo Facebook. “Pensiamo sia il caso di fare chiarezza sui recenti avvenimenti della scorsa settimana” si legge sul post. “Durante la partita della nostra Nazionale, oramai Campione d’Europa, del giorno 2/07, molti ragazzi erano nel nostro locale e nonostante tutte le norme previste Anti-COVID, sappiamo benissimo tutti che persone vicine possono stare sedute allo stesso tavolo senza mascherina. Nei giorni successivi in un gruppo di giovani presenti anch’essi alla partita è stato rilevato e aperto un Cluster di controllo da parte dell’ASL di competenza; le persone coinvolte erano 5 e non 16 come citano i giornali”. La segnalazione ha quindi dato il via a tutte le procedure previste. “Ovviamente siamo stati contattati dal funzionario di riferimento per constatare la situazione e organizzare una sanificazione ulteriore del locale- continua la nota- Non siamo assolutamente stati costretti a chiudere. Abbiamo semplicemente preferito dare modo alla società di sanificazione di effettuare un lavoro completo a 360°.” Il pub, dal 14 luglio, è di nuovo aperto al pubblico e la direzione ha dichiarato che saranno effettuati controlli aggiuntivi a quelli già previsti. I nuovi casi Covid segnalati riguardano una fascia di età dai 14 ai 60 anni, principalmente di sesso maschile e con meno di 25 anni. Non è stata ancora accertata l’eventuale presenza della variante Delta.

D’Amato: casi Covid destinati ad aumentare

L’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, lo aveva già annunciato nei giorni scorsi: “Sono stati giorni di pazza gioia, ma ne pagheremo le conseguenze in termini di contagi” aveva dichiarato, prospettando un aumento dei casi nella Regione. Ma anche il progetto di raggiungere il 70% della popolazione adulta vaccinata entro i primi di agosto, “lavorando” sui più giovani per convincerli a sottoporsi al vaccino prima di partire per le vacanze.

Secondo gli ultimi dati diffusi ieri 15 luglio dalla Regione, il quadro epidemiologico mostra un ulteriore incremento della circolazione della variante Delta, che si delinea come quella prevalente in circolazione in tutte le Asl. Nel 57,1% dei casi è stata identificata una variante Delta, i due terzi (64,7% dei casi) sono concentrati nell’area metropolitana di Roma. In più di tre quarti dei casi sono persone con età inferiore ai 50 anni e il 66% dei casi con infezione da variante Delta ha un’età inferiore a 30 anni, con una media di 29 anni. Il 76,5% dei casi risulta non vaccinato: percentuale che raggiunge il 90,4% se si aggiungono anche i vaccinati con una sola dose.