L'ennesimo nulla di fatto
Fondazione Open, Gip boccia procura di Firenze: Renzi e altri 10 indagati prosciolti. “Vissuto da appestato, Meloni e Travaglio si scusino”
L’ennesimo nulla di fatto. L’inchiesta sulla Fondazione Open, attiva dal 2012 al 2018 per sostenere l’attività politica dell’ex premier Matteo Renzi, si scioglie come neve al sole. Il gip di Firenze Sara Farini ha prosciolto tutti gli undici indagati, dal leader di Italia Viva a Marco Carrai e Maria Elena Boschi. Una sentenza di non luogo a procedere nei confronti degli undici imputati e delle 4 società nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open, relativa a presunta irregolarità nei finanziamenti, “in violazione della normativa” sul finanziamento pubblico ai partiti contributi in denaro per un totale quantificato dalla procura in 3.567.562 euro provenienti dalle donazioni private dei finanziatori: 257mila per il 2014, 332.500 per il 2015, 1.420.988 per il 2016, 805.010 per il 2017 e 752.064 per il 2018. Talune delle somme versate alla Fondazione, sempre secondo la Procura, sarebbero state utilizzate, inoltre, per fornire a Renzi, Lotti e Boschi “beni e servizi” di cui avrebbero fruito personalmente.
Open, Renzi e 10 indagati prosciolti
Oltre a Renzi, all’ex ministra Boschi e all’imprenditore Carrai, erano indagati anche l’ex deputato ed ex ministro Luca Lotti, l’ex presidente della Fondazione Open Alberto Bianchi. A tutti veniva contestato il reato di finanziamento illecito ai partiti, dal momento che la procura riteneva che la Fondazione Open fosse un’articolazione di partito riconducibile e funzionale all’ascesa politica di Renzi. Due episodi di corruzioni per l’esercizio della funzione erano inoltre contestati allo stesso Lotti. Tra le altre ipotesi di reato contestate dalla procuraa vario titolo anche il traffico di influenze, corruzione, autoriciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Secondo la ricostruzione dei pm fiorentini, che non ha superato l’esame del Gip, Open avrebbe agito come una vera e propria articolazione di partito, legata alla corrente dem che all’epoca faceva capo a Renzi. della corrente del Pd legata a Matteo Renzi. A condurre le indagini il procuratore aggiunto Luca Turco e il pm Aldo Nastasi. Turco tra pochi giorni, il 24 dicembre, andrà in pensione.
Open, Renzi: “Vissuto da appestato, dovrebbero scusarsi in tanti”
Immediata la reazione dell’ex premier che su X scrive: “Ho quasi cinquant’anni. Gli ultimi cinque li ho vissuti da ‘appestato‘ per l’incredibile inchiesta Open. Uno scandalo assoluto per tutti quelli che avevano letto le carte, ma nonostante questo sono stato politicamente massacrato da tanti, a cominciare da Fratelli d’Italia e dai Cinque Stelle. Dopo anni di sofferenza oggi arriva la notizia: prosciolto. Prosciolto io, prosciolti tutti i miei amici sia politici come Maria Elena e Luca sia professionisti come Marco, Riccardo, Alberto e tutti gli altri. Oggi in tanti dovrebbero scusarsi, Meloni e Travaglio in primis. Non lo faranno. Pace”.
Poi un messaggio ai pm fiorentini, in particolare al procuratore aggiunto Turco: “Al pm che mi ha accusato – Luca Turco, lo stesso che ha aggredito la mia famiglia – non ho niente da dire. Mi spiace solo che vada in pensione dopodomani senza pagare per le sue perquisizioni illegittime e per la sua indagine incostituzionale. Chi sbaglia paga vale per tanti italiani, non per lui”.
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