Un’iniezione e basta. È arrivata così l’ora di Corey Johnson, pochi giorni dopo Lisa Montgomery, la prima donna a essere giustiziata negli Stati Uniti dopo quasi 70 anni, poche ore prima di Dustin Higgs, che potrebbe diventare l’ultimo condannato a morte della presidenza di Donald Trump, ormai a un passo dal cedere il posto alla Casa Bianca, il prossimo 20 gennaio, al presidente eletto Joe Biden. Un’iniezione e fine, altro che vaccino. Anche questo il punto: Johnson era positivo al coronavirus. Il carcere dov’era detenuto e dove è stato giustiziato era lo stesso di Montgomery.

Anche Dustin Higgs è positivo al coronavirus. Un tribunale aveva sospeso la loro esecuzione proprio per questo motivo. Stop revocato mercoledì da una corte d’appello federale. Poi il via libera della corte Suprema all’esecuzione. Johnson era un ex narcotrafficante. Era stato condannato per il suo coinvolgimento in 10 omicidi con la sua gang, risalenti al 1992, nello stato della Virginia. L’iniezione letale è è arrivata ieri sera nel carcere di Terre Haute, nello Stato dell’Indiana. Gli avvocati avevano chiesto la commutazione della pena in ergastolo. Nella loro petizione di clemenza avevano fatto riferimento all’infanzia difficile, agli abusi della madre e dei suoi fidanzati, al suo abbandono a 13 anni, al suo quoziente intellettivo che lo collocano nella categoria dei disabili mentali. Hanno quindi dichiarato che il governo ha giustiziato una persona “con disabilità intellettiva, in grave violazione della Costituzione e della legge federale” e hanno negato che avesse le capacità di essere un boss. I pubblici ministeri, tuttavia, hanno affermato che Johnson non ha dimostrato di essere mentalmente disabile.

Gli avvocati avevano avvertito che l’esecuzione avrebbe causato dolori atroci all’uomo a causa dei danni polmonari provocati dal covid-19. Niente da fare. Corey Johnson è stato dichiarato deceduto alle 23:34. Prevista oggi l’esecuzione di Higgs. Sarebbe l’ultimo condannato federale di Trump. L’ultimo di un tris orrendo dopo Montgomery e Johnson. Lisa Montgomery è stata la prima detenuta federale a essere uccisa dallo Stato dal 1953. Aveva 52 anni.  Montgomery era stata condannata per aver ucciso la 23enne Bobbie Jo Stinnet rimuovendo il bambino dal grembo della vittima provano poi a far passar per suo il neonato. “Il governo non si è fermato davanti a nulla, nel suo zelo per uccidere questa donna con problemi mentali e delirante – ha detto il suo avvocato – l’esecuzione è stata tutt’altro che giustizia”.

Giustiziati intanto, così li chiamano. Giustizia è fatta con la pena di morte. Gli Stati Uniti, secondo il report di Amnesty International del 2020, hanno condannato alla pena capitale 35 persone in 12 giurisdizioni e giustiziato 22 persone in 7 Stati mentre erano 2.581 quelle detenute nel braccio della morte alla fine dell’anno solare. Biden si oppone alla pena di morte federale e si è impegnato a porre fine al suo utilizzo.

Antonio Lamorte

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