Il futuro del partito dopo la scomparsa del Cavaliere
Forza Italia, Tajani e Ronzulli si impegnano per il rilancio, nel nome di Silvio Berlusconi
Tre cose si possono dire di Forza Italia, una volta che anche le ceneri del fondatore sono tornate a casa, nel Mausoleo di villa San Martino. Due le dice Antonio Tajani, il coordinatore ieri mattina nominato reggente in attesa della Direzione (per il nuovo Presidente) e congresso (dopo le Europee): “Crediamo in questo partito, andiamo avanti uniti”; “la nostra famiglia è il Ppe, lavoriamo per rafforzarlo ed essere ancora una vota centrali in Europa”. La terza è il non-detto della dirigenza seduta al tavolo delle sala conferenze della sede in piazza San Lorenzo in Lucina: “La golden share l’abbiamo noi: Forza Italia è l’unico aggancio con il Ppe di questa maggioranza. Siamo piccoli ma indispensabili”.
Non c’è dubbio che la carta Ppe pesa tanto in questo momento sul tavolo della maggioranza. Da qui è facile ipotizzare che fino alle Europee (giugno 2024, ndr) succederà poco o nulla. “A meno che – avverte un big del partito – Fratelli d’Italia e Lega già in autunno non decidano di muoversi sul tavolo delle alleanze europee”. E allora è chiaro che tutto il quadro si metterà in moto.
Siamo insomma alla fase del riscaldamento in attesa di capire punti deboli o forti dell’altro. Degli altri. Quali mosse e in quale direzione. Di sicuro al momento i due leader, Meloni e Salvini, hanno dato ordine di non accettare passaggi e cambi di casacca. Parola d’ordine: unità e avanti con Forza Italia con il nome di Berlusconi nel simbolo. Non ha interesse Meloni a provocare scosse, anzi. Più avanti si vedrà. Anche perché, al di là delle speculazioni di questi giorni su cosa faranno i 5 figli rispetto al partito (aziende e finanza sono temi trattati a parte) e al netto del testamento, è chiaro che nessuno di loro, meno che mai Marina, ambisce ad un incarico politico. Per il seggio al Senato (le suppletive in autunno) si fa il nome di Paolo Berlusconi. Nessuno dei figli. Ma è chiaro il massimo rispetto che gli eredi hanno per Forza Italia che è stata “una delle creature di papà”. La storia del debito, spiega un senior (“io ci sono sempre stato dal 1994 e non ho mai tradito”) è una “mezza fake. Forza Italia non è più in perdita, stiamo rientrando da quei cento milioni garantiti con fideiussione dal Cavaliere. Far mancare adesso il sostegno economico sarebbe avvertito da molti come un torto proprio alla sua memoria”.
Assai improbabile, soprattutto sotto l’effetto emozionale che sta issando Forza Italia sopra il 10 per cento. Tajani ha raccontato di aver parlato in mattinata con Marina Berlusconi. “Mi ha chiesto di ringraziare tutta Forza Italia per le manifestazioni di grande affetto che ha riversato su suo padre. E mi ha ribadito, nel rispetto dei ruoli, la stima, l’affetto e la vicinanza di tutta la sua famiglia al partito che è una delle maggiori realizzazioni di Berlusconi”. State tranquilli, se potete. Almeno fino alle Europee.
Intanto il 25 e il 26 giugno si vota in Molise e il senatore Lotito, coordinatore di quella regione, sta invitando tutti a votare “in memoria di Silvio” il candidato azzurro Francesco Roberti. Accanto a Tajani, seduti al tavolo nella sala conferenze di San Lorenzo in Lucina, ci sono i capigruppo Licia Ronzulli (Senato) e Paolo Barelli (Camera), il capodelegazione al Parlamento Ue Fulvio Martusciello. E’ un tavolo che di per sè afferma che le divisioni sono finite. Filo leghisti, filo Meloni, roba vecchia, ora unità.
Non c’è invece al tavolo Marta Fascina, la deputata e compagna di Silvio Berlusconi. Significa che per lei non sono previsti ruoli politici. E questo è un punto importante. “Era la compagna in vita di Berlusconi, è una deputata e non c’è bisogno di tagliare per lei spazi formali” ha tagliato corto Tajani. Di sicuro da mesi Ronzulli non prendeva parte ad appuntamento pubblici ed ufficiali. Ieri è tornata.
Tajani ha dettato una sorta di agenda dell’attività di partito: giovedì il Comitato di presidenza convocherà il Consiglio nazionale che eleggerà il presidente che dovrà guidare Forza Italia fino al prossimo Congressonazionale. Dopo le Europee.
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