Mentre a Ischia si continua a cercare il corpo dell’ultima dispersa, Mariateresa Arcamone, 31 anni, la Procura di Napoli ha dato il via libera per la restituzione delle salme ai familiari dei defunti. Il giorno dell’ultimo saluto si avvicina ma tra i familiari delle vittime circola dolore e rabbia. E non tutti avrebbero dato il nulla osta alle pubbliche esequie. E non è solo la voglia di una cerimonia privata ad aver portato a questa decisione. E starebbe dunque sfumando l’idea di una cerimonia collettiva prevista sabato nel palasport di Ischia.

Per ora sono undici i corpi ritrovati nel fango. Si tratta di Eleonora Sirabella, Salvatore Impagliazzo, Gianluca Monti, Valentina Castagna, Michele Monti, Francesco Monti, Maria Teresa Monti, Giovan Giuseppe Scotto Di Minico, Maurizio Scotto Di Minico, Giovanna Mazzella e Nicolinka Gancheva Blagova. Le loro salme potranno finalmente essere restituite alle famiglia, come ha deciso la Procura della repubblica di Napoli, titolare dell’inchiesta sulla tragedia. L’ipotesi di reato è disastro colposo.

“Non vogliamo i funerali di Stato, e soprattutto non vogliamo che i politici vengano a Ischia”, ha detto Angela Senese, intervistata dal Corriere del Mezzogiorno, che ha perso sua cognata Nicolinka Glancheva Blagova nella frana. “Secondo le nostre intenzioni — spiega la donna — i funerali si terranno in forma privata. Ogni famiglia disporrà autonomamente”. Senese è dura: non ci sta che un momento così doloroso per le famiglie possa trasformarsi in una passerella tra riflettori e telecamere. E punta il dito contro i ritardi e le mancanze della politica negli ultimi giorni ma anche negli anni.

“De Luca avrebbe dovuto prendere in considerazione le mail inviate – ha detto, facendo riferimento alla denuncia del pericolo imminente da parte dell’ex sindaco di Casamicciola Giuseppe Conte – D’altra parte, dal terremoto del 2017 ad oggi, non è stato stilato alcun piano. Non è giusto che oggi si parli di speculazione edilizia. Le case travolte dalla frana non erano state costruite di recente. Le relative richiesta di condono risalivano a più di 30 anni fa, addirittura al provvedimento approvato dal governo Craxi nel 1985. Lo Stato in questo periodo non ha fatto nulla per noi. È comprensibile che dopo il terremoto del 2017 molte famiglie si siano spostate più a monte. Mica avrebbero potuto continuare ad alloggiare in albergo. Per questo motivo trovo assolutamente fuori luogo che i politici, che nulla hanno fatto per venire incontro alle esigenze della popolazione, vengano a Ischia per i funerali”.

Avatar photo

Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.