Se Salvini è la “cheerleader” di Trump (copyright The Independent), cos’è Francesca Donato? La Lega, non contenta della figuraccia internazionale del suo leader, schernito per le sue posizioni filo-trumpiane e per il suo condividere le teorie del complotto del presidente uscente degli Stati Uniti che da giorni va parlando di brogli elettorali ai suoi danni, ora raddoppia.

Dopo Salvini è il turno infatti della europarlamentare Francesca Donato. Nella giornata di ieri la deputata europea eletta nel 2019 nella circoscrizione insulare pubblica un tweet in cui dice: “Riepilogando: abbiamo un nuovo presidente USA eletto grazie a brogli postali, in Italia una dittatura “soft” che ci massacra economicamente, l’UE in stallo e deflazione, l’Africa che emigra in Europa e la Cina che si compra tutti. Ma ciò che ci angoscia è il Covid”.

Una ‘insalata’ di populismo che mischia i temi cari al sovranismo italiano con quelli più ‘internazionali’, come appunto le elezioni negli Stati Uniti. Su questo tema la Donato sposa le teorie più complottiste dell’alt-right americana, a loro volta promosse da mesi dal presidente Trump e smentite sonoramente dai media americani: non vi è infatti alcuna base empirica per definire il sistema corrotto.

Parole che hanno provocato una reazione immediata, anche di personaggi noti come Luca Bizzarri. “Scusi, quali brogli? Scusi, quale Africa? Cioè l’unica cosa reale, i morti di COVID, sono l’unica cosa di cui dubita? Rimanendo seria, sono ammirato”, le chiede il volto tv.

Ma la Donato non è nuova a uscite pubbliche controverse. Lo scorso aprile una diretta Facebook dell’europarlamentare venne interrotta dall’intervento della polizia: Donato era nella sua auto a Mondello organizzando una sorta di “flash mob”, suonando ripetutamente il clacson contro il Mes. “Mi hanno chiesto il motivo del perché suonassi il clacson – disse all’AdnKronos la leghista – mi hanno fatto compilare l’autocertificazione, si sono consultati, anche con la Digos, e poi hanno ritenuto che l’attività politica di un parlamentare sia un motivo legittimo per uscire, quindi nessuna contravvenzione, né verbale”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia