Dario Franceschini parla dalla sua “officina”. Il nuovo studio nel quartiere Esquilino a Roma che fino a pochi mesi fa era casa di un meccanico. Il senatore dem viene intervistato da Repubblica tra un divano, due poltrone e una libreria ancora vuota, tranne che per il suo ultimo romanzo Aqua e tera. Ogni tanto qualcuno bussa e gli chiede la revisione: “L’altro giorno una signora mi ha detto: mi sembra di conoscerla, ho già fatto il bollino da lei, vero?”, ma gli unici lavori su cui si concentra sono quelli che riguardano lo sviluppo di un’opposizione concreta.

Franceschini: “Meloni governa per slogan, la destra la battiamo marciando divisi”

“Meloni governa per slogan – ricorda Franceschini – e si è circondata da una classe dirigente mediocre scelta in base al criterio della fedeltà”. L’ultimo riferimento è al caso di Almasri: “Temo sia un altro esempio di inadeguatezza”, precisa. Poi la provocazione: “Se me la passate, sono convinto che la destra la battiamo marciando divisi. Le opposizioni vadano al voto valorizzando le proprie proposte e l’aspetto proporzionale della legge elettorale. Basta accordarsi su quel terzo dei seggi che si assegnano con i collegi uninominali per battere la destra. Poi molte cose si discuteranno dopo il voto. D’altronde ha fatto così anche l’attuale maggioranza di governo”.

Franceschini: “Renzi e Calenda? Devono solo essere generosi”

Franceschini parla di realismo, analizzando le diverse sfumature dei partiti di opposizione: “ Sono diversi e lo resteranno. È inutile fingere che si possa fare un’operazione come fu quella dell’Ulivo. L’Ulivo non tornerà, da quella fusione è già nato il Pd”. Ma la speranza è sempre al centro: “Sarebbe utile un partito che parli di più ai moderati, che recuperi l’astensionismo di quell’area, che contenda i voti a Forza Italia”. E a proposito degli azzurri: “Penso che se Berlusconi fosse rimasto in vita non avrebbe accettato a lungo di stare in un centrodestra guidato dalla destra estrema”. L’importante è “evitare di commettere gli errori già fatti in passato”. Chiude infine con una battuta: “Se Renzi e Calenda devono sparire? Devono solo essere generosi”.

Redazione

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