Fratelli d’Italia, Fidanza e Lavarini indagati per finanziamento illecito e riciclaggio

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 15-07-2021 Roma, Italia Politica Fratelli d'Italia FDI - elezione CDA Rai Nella foto: Carlo Fidanza parlamentare EU di FDI durante la conferenza stampa per protestare sulle nomine del cda Rai di competenza della Camera dei Deputati Photo Mauro Scrobogna /LaPresse July 15, 2021  Rome, Italy Politics Fratelli d’Italia FDI - Rai CDA election In the photo: Carlo Fidanza EU parliamentarian of FDI during the press conference to protest the appointment of the Rai board of directors of the Chamber of Deputies

Il fascicolo aperto dopo il clamore mediatico. L’inchiesta per finanziamento illecito e riciclaggio avviata dalla Procura di Milano vede indagati l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza e Roberto Jonghi Lavarini, noto come il ‘Barone nero’, dopo il servizio giornalistico realizzato da Fanpage su presunti fondi neri per finanziare la campagna elettorale in vista delle amministrative di Milano, in programma lo scorso 3 e 4 ottobre.

Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, su delega della procura di Milano, ha perquisito l’abitazione ma anche altri luoghi nella disponibilità di Jonghi Lavarini, sequestrando materiale informatico. Non risulta al momento nessuna perquisizione nell’abitazione e nell’ufficio di Fidanza.

Quest’ultimo, che nei giorni scorsi si è autosospeso dal suo partito, in una nota si mostra “sereno e ovviamente a disposizione della Procura per chiarire quanto prima ogni aspetto di questa vicenda”.  Fidanza dice di aver “appreso poco fa dagli organi di stampa di essere stato iscritto sul registro degli indagati a seguito dell’inchiesta di Fanpage. Al momento non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale.

Ad indagare i pm Piero Basilone e Giovanni Polizzi, coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli. La Procura ha acquisito le 100 ore di video girati in tre anni da un giornalista sotto copertura. Nei video si parlerebbe di finanziamenti arrivati irregolarmente da aziende e imprenditori per i contributi elettorali del partito, tornati nel giro legale attraverso societa’ “lavatrici”. Sotto la lente degli investigatori anche eventuali profili di apologia del fascismo, sulla base dei saluti romani e frasi che inneggiano al Ventennio riprese nei filmati.