Nel ringraziarvi sempre per le vostre numerose segnalazioni alla mia email avvandreaviola@tiscali.it oggi parleremo di una materia sempre molto attuale: l’eredità.

Le cause civili che riguardano questo argomento sono spesso ulteriormente complicate dalla grande animosità che accompagnano le varie problematiche.
Preliminarmente è doveroso sintetizzare alcuni concetti per capire di cosa parliamo.
Nel diritto ereditario i rapporti trasmissibili sono quelli che non si estinguono con la morte del soggetto. Quindi, in via generale, si trasmettono i diritti patrimoniali assoluti (proprietà, altri diritti reali e le relative azioni), tranne quelli personalissimi come l’usufrutto, l’uso, l’abitazione, che si estinguono con la morte del loro titolare.
Tutti i rapporti non patrimoniali, sia personalissimi (diritti della personalità), che familiari (matrimonio, potestà parentale) invece si estinguono con la morte del titolare.

Detto ciò è importante capire cosa sia la successione ereditaria.
Essa si apre al momento del decesso della persona nel luogo del suo ultimo domicilio e determina il trasferimento delle posizioni giuridiche, attive o passive, dal defunto al successore e, secondo una prima distinzione, può essere di due tipi:
a) a titolo universale con la quale l’erede subentra (in quota o per l’intero) nella totalità dei diritti e degli obblighi che non si estinguono con la morte del de cuius e
b) a titolo particolare con cui il successore, detto legatario, subentra solo in uno o più rapporti patrimoniali ben precisi e definiti del defunto.

Ci sono tre tipi di successione:
testamentaria: il defunto ha disposto nell’atto di testamento l’assegnazione del proprio patrimonio agli eredi ed eventualmente ai legatari;
legittima: in mancanza di un testamento interviene la legge ad individuare gli eredi nelle persone degli stretti congiunti del defunto e ad assegnare loro i beni dell’asse ereditario.
necessaria: è prevista quando il testatore abbia disposto dei propri beni, ma senza rispettare i diritti garantiti dalla legge ai congiunti più stretti, a cui spetta sempre di diritto una quota di eredità.

Fatte queste piccole premesse, parliamo di un caso accaduto in un Tribunale Italiano ed ancora in corso. La causa è stata incardinata dopo il 2002 da parte di una signora nei confronti dei suoi fratelli a seguito della morte dei genitori.
Detta signora impugnava oltre che il testamento anche degli atti di vendita fatti dal padre verso i restanti figli.

Detto aspetto era fondamentale per dimostrare che gli atti di vendita in realtà potessero rappresentare delle donazioni mascherate.
Accade spesso e i casi giurisprudenziali sono pieni che i genitori per qualsiasi motivo pongano in essere atti non proprio attinenti alla realtà. Ciò può comportare spesso liti familiari poiché vanno ad intaccare la quota cosiddetta di legittima e disponibile.
In sintesi le liti spesso sono per tali questioni, ossia l’individuazione della reale massa ereditaria.
Bene i casi sono molteplici e molto articolati.
Per farvi capire, la causa che raccontiamo ancor oggi non è stata decisa definitivamente.
Praticamente vede i figli combattere da decenni e senza un reale e soprattutto celere risultato.
Le lungaggini comportano notevoli problemi di varia natura.
Nel caso di specie i vari Giudici che hanno trattato la causa non hanno mai affrontato direttamente l’intera questione e hanno sempre conosciuto solo una parte poiché andavano a ricoprire altri ruoli in altri Tribunali.
Apriamo una parentesi.
Capita spesso che soprattutto i giudici di prima nomina trascorsi 4 anni chiedano trasferimento ad altra sede. Questo avviene anche senza una copertura di organico.
Ciò genera non solo carenze di personale nei vari Tribunali più disagiati ma anche enormi problemi alle cause pendenti e mai definite.
In ogni caso la questione ereditaria spesso incontra enormi problemi di questo tipo.
Sarà incredibile ma il caso che raccontiamo ancor oggi non ha una Sentenza definitiva dal 2002.
Se continuerà così i figli in causa per l’eredità dei propri genitori saranno costretti a trasmettere la loro causa ai propri figli.
In verità in parte è già successo.
Insomma, la Giustizia in-civile colpisce ancora.

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Andrea Viola, Avvocato, Consigliere Comunale Golfo Aranci, Coordinatore Regionale Sardegna Italia Viva; Conduttore Rubrica Vivacemente Italia su Radio Leopolda