Aveva 51 anni
Frontale con un’auto, muore il campione di handbike Andrea Conti: schianto sulla stessa strada di 33 anni fa
Uno scontro con un’automobile, sulla stessa strada in discesa dove 33 anni fa un altro incidente aveva cambiato per sempre la sua vita. Andrea Conti, campione di handbike, è morto a causa dei danni subiti nell’impatto la scorsa settimana. Aveva 51 anni. Quella strada collega Bosco Chiesanuova a Cerro Veronese. E il campione si stava allenando per l’ultima prova del giro d’Italia di handbike.
Era nato nel 1970. È stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Borgo Trento di Verona. Quando aveva soli 18 anni aveva subito un altro scontro che gli aveva fatto abbandonare il sogno di una carriera nell’atletica leggera e della maratona di New York. Trentatré anni fa un’auto non rispettò uno stop e lo prese in pieno mentre viaggiava sul suo motorino. Tornava da un pomeriggio di volontariato in parrocchia. Addio sogno dell’atletica leggera e della maratona nella Grande Mela.
Conti si era comunque dedicato anima e corpo allo sport. Ed era comunque diventato un campione. Aveva fondato la Gsc Gamberini, una società dilettantistica, e faceva parte del direttivo di Verona Strada Sicura. Da anni andava nelle scuole per parlare soprattutto con i ragazzi neopatentati di sicurezza stradale con Polizia stradale, Vigili del Fuoco, Suem, operatori del 118.
La settimana scorsa si stava allenando per l’ultima prova del Giro d’Italia di handbike. All’altezza di una curva che collega i due comuni nel veronese si è scontrato frontalmente con un’auto che procedeva dal senso opposto – come non pensare al terribile incidente di Alex Zanardi nel giugno 2020. Il terreno era viscido e a poco sono serviti i freni. Lo schianto è stato tremendo. Conti è rimasto cosciente fino all’arrivo dei soccorsi. Poi è entrato in coma, ricostruisce Il Corriere della Sera. Poteva vincere la sua quarta maglia rosa al Giro d’Italia di handbike.
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