Cosa è successo tra domenica e lunedì ai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, le due gigantesche infrastrutture che attraverso il mar Baltico collegano la Russia all’Europa per trasportare il prezioso gas? È il mistero che riguarda le grosse perdite di gas dai due gasdotti, diventate evidenti in particolare con alcune riprese dall’alto sul Baltico, dove si potevano osserva delle chiazze provocate dalle perdite di gas in seguito al danneggiamento dell’infrastruttura avvenuta a circa 80 metri di profondità.

Un ‘giallo’ che ha rilanciato lo scaricabarile tra Mosca e l’Europa, tra reciproche accuse. Se infatti la causa delle perdite è ancora tutta da chiarire, martedì il centro nazionale di sismologia svedese ha detto che nelle zone in cui si sono verificate ci sono state due esplosioni, una alle 2:03 nella notte di lunedì e l’altra la sera dello stesso giorno, alle 19:04.

Per questo dal fronte dei paesi anti-Putin l’accusa è quella di un sabotaggio russo ai danni dell’Europa, come strumento di pressione del regime di Mosca sulle fondamentali forniture di gas per ottenere un ammorbidimento delle posizioni anti-russe e delle sanzioni. A spiegarlo in maniera quasi esplicita è stata la ministra danese Mette Frederiksen, che in una conferenza ha definito l perdite di gas da Nord Stream 1 e Nord Stream 2 il risultato di un “atto deliberato” e non di un incidente.

Ipotesi di sabotaggio rilanciata anche dal primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, secondo il quale “questo atto segna probabilmente il prossimo livello dell’escalation in Ucraina“. E dalla Germania, dove i due gasdotti ‘sbucano’ in Europa, il settimanale Der Spiegel rivela come la Cia aveva già avvisato il governo di Berlino dei “segnali crescenti di un attacco pianificato” ai due gasdotti Nord Stream: “La Cia aveva messo in guardia il governo tedesco dall’attacco agli oleodotti del Mar Baltico”.

Secondo fonti di intelligence occidentale, citate dall’Adnkronos, le fughe di gas potrebbero essere la conseguenza di esplosioni provocate da sommozzatori russi o dal sottomarino russo nucleare SSN classe Oscar II “Belgorod

Parla di sabotaggio e promette una forte risposta dell’Europa la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Ho parlato con la prima ministra (danese, ndr) Frederiksen sull’azione di sabotaggio a Nordstream. È fondamentale ora indagare sugli incidenti, ottenere piena chiarezza sugli eventi e sulle ragioni“, ha scritto su Twitter. “Qualsiasi interruzione deliberata delle infrastrutture energetiche europee attive è inaccettabile e porterà alla risposta più forte possibile“, ha affermato von der Leyen.

Responsabilità russa che ovviamente il regime di Mosca nega. “È stupido e assurdo” incolpare la Russia per le fughe di gas da Nord Stream, ha replicato il Cremlino dopo le accuse alla Russia di aver sabotato il gasdotto. Anzi, da Mosca la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha ribaltato il piano delle accuse, tirando in ballo gli Stati Uniti: “Il presidente americano Joe Biden deve chiarire se vi siano gli Usa dietro gli incidenti avvenuti al Nord Stream“, postando sul proprip canale Telegrama il video di una conferenza stampa tenuta da Biden con il cancelliere tedesco Olaf Scholz  prima della guerra in Ucraina, il 7 febbraio scorso, in cui dichiarava che “se la Russia invade l’Ucraina, non ci sarà più un gasdotto Nord Stream“.

Da Mosca arriva comunque l’apertura a considerare richieste di un’indagine congiunta sulle cause dell’incidente, ha spiegato il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko, come riporta Ria Novosti. “Se ci sono appelli, li prenderemo in considerazione. Per quanto ne so, non ce ne sono stati“, ha detto Grushko rispondendo a una domanda sulla possibile cooperazione della Russia con i Paesi europei nelle indagini sugli incidenti ai gasdotti.

Quanto alle conseguenze delle perdite di gas dalle due infrastrutture, sul piano ambientale non ci dovrebbero essere problemi. Per l’organizzazione ambientalista tedesca Deutsche Umwelthilfe, interpellata dall’Associated Press, il gas naturale fuoriuscito da Nord Stream 1 e 2 dovrebbe sciogliersi parzialmente in acqua senza pericoli di tossicità.

Ben diverse invece le conseguenze economiche. I futures sul gas sono schizzati fino a 205 euro al megawattora alla Borsa di Amsterdam, nonostante gli “incidenti” ai due gasdotti non abbiano alcun impatto significativo sulla fornitura di gas in Europa, visto che i collegamenti del Nord Stream 1 non sono attualmente in uso per decisione del governo di Mosca come reazione alle sanzioni occidentali, e il Nord Stream 2 non è mai entrato in funzione col blocco deciso dal governo di Berlino come risposta alla guerra in Ucraina.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia