C’è l’accordo: fumata bianca alla Camera. Dopo due ore di riunione, e giorni di retroscena e appelli, settimane di aut aut e veti incrociati, ecco l’intesa tra il segretario del Partito Democratico Enrico Letta e il leader di Azione Carlo Calenda. All’incontro ha partecipato anche Benedetto Della Vedova di +Europa, partito federato con Azione. I leader dell’alleanza hanno tenuto una conferenza stampa dopo l’annuncio dell’accordo.
“Le parti si impegnano a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali, per aumentare le possibilità di vittoria dell’alleanza. Conseguentemente, nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l’alleanza, gli ex parlamentari del M5S (usciti nell’ultima legislatura), gli ex parlamentari di Forza Italia (usciti nell’ultima legislatura)”.
Questo un passaggio nel testo dell’accordo sottoscritto da Pd con Azione e + Europa. La questione degli uninominali era stata posta da Calenda a Letta ieri mattina in un video su Twitter. Altri punti sottoposti dall’ex ministro all’ex premier riguardavano i termovalorizzatori e i rigassificatori. “Se la risposta sarà no, allora caro Enrico Letta la responsabilità della rottura sarà interamente tua”.
L’accordo comincia a tracciare un campo di azione della coalizione di centrosinistra o Campo Progressista. I sondaggi danno in netto vantaggio il centrodestra contro qualsiasi combinazione di alleanze sul versante opposto. “Per quanto riguarda le riforme da completare e/o emendare dopo l’interruzione traumatica del governo, Pd e Azione/+Europa concordano sulla necessità di realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea”. Occorre “improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità”.
“È necessario – sottolineano ancora Pd e Azione – non aumentare il carico fiscale complessivo” e correggere “lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il ‘Bonus 110%’ in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi”. Infine “dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae”. I candidati nei collegi uninominali della coalizione saranno condivisi nella misura del 70% al Pd e al 30% a Azione/+Europa – scomputando altre liste. Altro passaggio che riguarda l’approvvigionamento dell’energia e la transizione ecologica: “Garantire l’autonomia del Paese attraverso un’intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili, il rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dal gas russo, la realizzazione di impianti di rigassificazione nel quadro di una strategia nazionale di transizione ecologica virtuosa e sostenibile”.
“Un passo importante, era un dovere superare gli ostacoli e trovare un’intesa che ci consentisse di trovare una proposta che sia vincente, convincente e alternativa a queste destra – ha detto Letta in conferenza stampa – Abbiamo dimostrato tutti grande senso di responsabilità, in un momento come questo l’Italia conta molto di più rispetto a nostri destini e dei singoli partiti. Ci siamo assunti una responsabilità per l’Italia perché non è immaginabile che dopo il governo Draghi il nostro Paese passi a un’esperienza del governo delle destre guidata da Meloni o da altri esponenti di queste destre“.
“Noi siamo totalmente soddisfatti del testo che abbiamo sottoscritto: perfettamente enunciata l’Agenda Draghi – le parole di Calenda in conferenza stampa – Non devono essere due partiti che dicono chissenefrega dei contenuti. Oggi si riapre totalmente la partita. Non credo per un secondo che gli italiani si lascino sopraffare dalla destra. È una questione di dignità, al di là dei temo economici. Siamo solidi siamo compatti andiamo a vincere queste elezioni: da oggi ogni tipo di discussione non c’è più il pre partita ma la partita. Che vinceremo“.
In merito all’accordo è intervenuto il segretario regionale di Azione in Campania Peppe Sommese. Secondo il consigliere della Regione Campania: “Ora si riapre la partita elettorale a livello nazionale e soprattutto in Campania. Quella di un’alleanza capace di battere la destra sovranista è la linea che ho sostenuto sin dall’inizio come segretario regionale di Azione in Campania”.
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