Proteste e traffico paralizzato in città
G20, gli attivisti bloccano lo svincolo dell’A3 Napoli est: fermata anche raffineria Q8
Nelle ore in cui è iniziato il G20 Ambiente, Clima ed Energia a Napoli, attiviste, attivisti, comitati territoriali hanno bloccato gli ingressi delle raffinerie di S. Giovanni a Teduccio, della zona est di Napoli e lo svincolo autostradale A3. “È esattamente questa la nostra idea di transizione ecologica: fuoriuscita dal fossile, senza compromessi, al di fuori di ogni operazione di greenwashing. Le multinazionali sono alleate dei governi, ma decisamente nemiche dell’ambiente e della nostra salute” tuonano i manifestanti, che danno appuntamento alle 16 per un grande corteo a piazza Dante.
Gli attivisti di Beesagainstg20 hanno l’obiettivo di contestare la riunione del G20. Bloccata anche la raffineria Q8 di via Galileo Ferraris da un centinaio di attivisti ambientali per dire “no all’ipocrisia del G20 e delle politiche di greenwashing” e per dire “basta ai combustibili fossili”. “Il continuo rinvio nel tempo degli obiettivi minimi sulla riduzione di Co2 e dei combustibili fossili – spiegano alla Dire -, la costruzione ovunque di nuovi gasdotti, l’imperversare senza regole di attività e impianti inquinanti, il potere delle compagnie petrolifere e delle elite che grazie a esse costruiscono ricchezze senza fondo, il cinismo delle multinazionali e delle compagnie di trasporto che usano i paesi più poveri del mondo come discarica tossica ci racconta come quelle di cui ci parla in questo momento a palazzo reale siano semplicemente politiche di greenwashing, il tentativo di utilizzare l’allarme climatico e ambientale e strumentalizzare la domanda di cambiamento solo per specularci sopra”.
“La biografia del ministro Cingolani, una carriera nell’industria degli armamenti, è – proseguono – una perfetta fotografia dell’ipocrisia di questo consesso. È urgente mettere in discussione questo modello di sviluppo per non lasciare alle nuove generazioni un mondo sempre più tossico e invivibile come ci dicono i disastri climatici che si riproducono in questi giorni e l’emergere di nuove pandemie legate proprio alla distruzione degli ecosistemi. Giustizia ambientale e giustizia sociale sono due lati della stessa medaglia”. Si aspettano due giorni davvero infernali per la mobilità e il traffico in città.
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