Gli abitanti di varie città sempre più spesso osservano, il più delle volte in preda all’orrore, voli bassi di gabbiani per le strade. Uccelli bianchi dalle ali lunghe e il becco uncinato giallo, si vedono sempre più spesso camminare e beccare spazzatura nei cassonetti o sostare su tavoli o zampettare in strada. Poi si esibiscono in voli bassi che sfiorano le teste dei cittadini e emettendo versi. A qualcuno è anche capitato di aver assistito a comportamenti aggressivi o addirittura di furti di pezzi di cibo dalle mani. Se un tempo il volo del gabbiano piaceva più o meno a tutti, considerato romantico simbolo di libertà, oggi forse non a tutti fa piacere trovarseli davanti. E sembra che con il passare degli anni i grandi volatili stiano aumentando o quantomeno si stiano avvicinando sempre di più ai territori urbani.

Tutto questo avviene soprattutto nei mesi di febbraio e marzo. A spiegarlo è l’ornitologo Maurizio Fraissinet, tra i fondatori dell’associazione per gli studi ornitologici dell’Italia meridionale che al Corriere del Mezzogiorno ha spiegato che è questo il periodo in cui le femmine ed i maschi pennuti iniziano a cercarsi per mettere su famiglia. E per i loro nidi potrebbero scegliere tetti o terrazzi di condomini, rendendoli completamente inaccessibili ai residenti per tutta la fase della covata e per le prime settimane dopo la schiusa delle uova. Un problema che è stato riscontrato nella città di Napoli.

Il motivo dell’aggressività dei gabbiani è dunque proprio la difesa dei nidi e dei piccoli, da genitori premurosi. “Impediscono a chiunque – sottolinea l’ornitologo – di avvicinarsi alla zona dove hanno nidificato. Volano bassi, emettono versi, hanno comportamenti aggressivi”. E così la Commissione Salute e Verde del Comune di Napoli ha contattato l’esperto per chiedere consiglio e cercare un modo non cruento per limitare il problema. “È necessario – ha spiegato Fraissinet— adottare alcune pratiche per evitare l’ulteriore aumento della popolazione di gabbiani nelle zone urbane, in particolare nei mesi di febbraio e marzo, quando costruiscono i loro nidi. Bisogna che si prelevino a chiusura di esercizio i rifiuti organici prodotti da pescherie, macellerie e mercati, per evitare che i gabbiani possano cibarsi degli scarti di lavorazione. È utile, poi, esortare i cittadini che possiedono terrazzi o balconi a frequentare tali aree esterne tra febbraio e marzo. I gabbiani, notando la presenza umana, sceglieranno altre aree per nidificare”.

Tra le mosse consigliate quella di piazzare su terrazzi e balconi “fili di nylon, perfettamente sicuri per i volatili, a circa 2,5 metri di altezza e distanti circa 1,5 metri, in modo da imcittà nidificheranno circa 300 coppie, anche in territori come San Pietro a Patierno, Scampia e Fuorigrotta, ben lontani dal mare.

Avatar photo

Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.