Sarebbe almeno di 20 morti e 150 feriti il bilancio di un attacco condotto dalle Forze di difesa israeliane contro palestinesi in attesa di ricevere aiuti umanitari a Gaza City. L’attacco, effettuato con carri armati, sarebbe avvenuto in piazza Kuwait, nel quartiere di Zeitoun. A riferirlo l’emittente qatarina al-Jazeera, con Israele che, dal canto suo, ha annunciato che sta esaminando le accuse secondo cui le forze armate avrebbero aperto il fuoco sulla folla in coda per chiedere aiuti nel nord di Gaza City.

Il portavoce del ministero della Sanità della Striscia di Gaza, Ashraf al-Qudra, che ricade sotto il controllo di Hamas, ha parlato di un massacro di “bocche affamate”. Il rischio è che il numero delle vittime aumenti perché molti feriti sono gravi e sono stati portati presso l’ospedale Al-Shifa, che è senza forniture mediche e ha solo pochi medici che lavorano, ha detto al-Qudra. Sempre via Hamas, il portavoce della protezione civile Mahmoud Basal ha riferito delle difficoltà incontrate dai soccorritori per raggiungere la scena perché i militari israeliani lo hanno ostacolato.

Sono dunque accuse tutte da verificare quelle lanciate da Hamas e rilanciate da al-Jazeera, soprattutto dopo la fake news sull’attacco all’ospedale dei mesi scorsi. Sui social, tuttavia, le immagini e i video di persone ferite dopo un attacco a Gaza City sono numerose.

Tensioni Qatar-Israele: “Netanyahu pensa solo alla sua carriera politica”

Intanto tensione anche tra il Qatar e Israele con il governo qatarino che accusa il primo ministro Benjamin Netanyahu di ostacolare gli sforzi di mediazione nella guerra di Gaza e di aver dato priorità alla sua carriera dopo che una registrazione trapelata lo avrebbe colto mentre definiva lo Stato del Golfo “problematico”. Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al Ansari, ha scritto su X: “Siamo sconvolti dalle presunte osservazioni attribuite al primo ministro israeliano in vari resoconti dei media sul ruolo di mediazione del Qatar. Queste osservazioni, se confermate, sono irresponsabili e distruttive per gli sforzi volti a salvare vite innocenti, ma non sorprendono…. Se le osservazioni riportate risultassero vere, il Primo Ministro israeliano non farebbe altro che ostacolare e indebolire il processo di mediazione, per ragioni che sembrano servire alla sua carriera politica invece di dare priorità al salvataggio di vite innocenti, compresi gli ostaggi israeliani”.

Biden condanna l’attacco al rifugio dell’Onu

La Casa Bianca “deplora” l’attacco a una struttura delle Nazioni Unite dove si erano rifugiate ottocento persone nella cittadina di Khan Yunis a Gaza. Israele non ha ammesso la sua responsabilità nel raid, l’Onu accusa direttamente il governo Netanyahu: nove persone sono rimaste uccise e 75 ferite quando due proiettili di carro armato hanno colpito l’edificio.

La nota dell’amministrazione Biden è uno di rari «rimproveri» pubblici mossi all’alleato dal 7 ottobre 2023, quando i terroristi di Hamas hanno ucciso 1.200 persone in un assalto in territorio israeliano. Washington spinge perché il premier Netanyahu accetti la prospettiva di un futuro che preveda uno Stato palestinese indipendente. A Gaza le persone rimaste uccise nell’offensiva israeliana sono più di 25 mila secondo i palestinesi: l’Onu denuncia che il 70% delle vittime sono donne e bambini (qui tutte le notizie in diretta sul conflitto in Medio Oriente, compresa la visita del ministro degli Esteri italiano oggi a Gerusalemme).

Redazione

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