Gaza, la guerra tra Israele e Hamas prosegue: civili uccisi e diplomazia debole

La guerra nella Striscia di Gaza prosegue, le due parti in causa, Israele e Hamas, continuano a rinfacciarsi la morte di civili e la diplomazia internazionale prova, timidamente, a intervenire per fermare il “ciclo insensato di spargimento di sangue, terrore e distruzione”. Sono le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in apertura dell’incontro virtuale del Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha aperto l’incontro virtuale assicurando che si sta lavorando per un “cessate il fuoco immediato”.

Guterres si è detto “sconvolto dal numero sempre più elevato di vittime civili palestinesi” e ha condannato i razzi lanciati da Gaza che hanno ucciso israeliani. Alla riunione ha partecipato sia la parte israeliana sia quella palestinese. Il ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Riad Malki, ha accusato Tel Aviv di aver commesso “crimini di guerra e crimini contro l’umanità”. Molti non vogliono usare queste parole, ma sanno che “sono vere” ha affermato, ricordando i nomi dei civili palestinesi uccisi nei raid di Israele a Gaza. “Quanti palestinesi dovranno essere uccisi per condannare Tel Aviv?”, ha domandato il ministro.

L’ambasciatore di Israele all’Onu, Gilad Erdan, da parte sua, ha accusato Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, di aver attaccato civili israeliani in maniera “premeditata” per “raccogliere consenso politico in Cisgiordania” con l’obiettivo di “sostituire l’Autorità palestinese” che controlla il territorio. Hamas, ha detto Erdan, “è rimasta frustrata quando il presidente Abbas ha posticipato le elezioni palestinesi, dopo non averle tenute per 15 anni. Ha cercato un altro modo per prendere il potere, quindi ha scelto di aumentare le tensioni a Gerusalemme come pretesto per cominciare il conflitto”.

Guerra a Gaza, accuse tra Stati Uniti e Cina

Gli Stati Uniti hanno confermato il massimo impegno per arrivare al cessate il fuoco, mentre la Cina ha accusato Washington di aver impedito all’Onu di arrivare a una posizione unitaria e di voler marginalizzare la questione palestinese. Il presidente Usa Joe Biden ha espresso grave preoccupazione per gli attacchi da parte di entrambi i fronti ma ha anche riconosciuto il “diritto di Israele a difendersi”. La Cina, che detiene la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza, ha invece offerto il proprio sostegno ai palestinesi, invitando le parti a riprendere i colloqui di pace sulla base di una soluzione a due Stati.

Pechino ha insinuato che Tel Aviv abbia voluto intensificare gli scontri per allontanare ulteriormente gli Usa (vicini a Israele) e l’Iran (vicino ai palestinesi) mentre a Vienna sono in corso i negoziati per far rientrare entrambe le potenze all’accordo sul nucleare iraniano, fortemente osteggiato da Israele.

Intanto nell’Ue, l’Alto rappresentante Josep Borrell ha convocato per martedì un Consiglio straordinario dei ministri degli Esteri in videoconferenza “in considerazione dell’escalation in corso tra Israele e Palestina e del numero inaccettabile di vittime civili”. Borrell ne ha parlato sabato anche con il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio che, dal canto suo, ha invitato Bruxelles a “prendere una posizione chiara e unitaria e a lavorare per spingere le parti a sedersi nuovamente al tavolo dei negoziati”.

L’appello di Papa Francesco

“Mi chiedo: l’odio e la vendetta dove porteranno? Davvero pensiamo di costruire la pace distruggendo l’altro?”. E’ l’appello di Papa Francesco per la fine degli scontri in Terra Santa fra israeliani e palestinesi e del “crescendo di odio e violenza” che rischia di sfociare in un’inarrestabile “spirale di morte e distruzione”.

“Seguo con grandissima preoccupazione quello che sta avvenendo in Terra Santa – dice il Pontefice -. In questi giorni, violenti scontri armati tra la Striscia di Gaza e Israele hanno preso il sopravvento, e rischiano di degenerare in una spirale di morte e distruzione”. “Numerose persone sono rimaste ferite, e tanti innocenti sono morti”, ricorda Francesco, anche con una dolorosa sottolineatura: “tra di loro ci sono anche i bambini, e questo è terribile, è inaccettabile. La loro morte è segno che non si vuole costruire il futuro, ma lo si vuole distruggere”.

Mattanza di civili, 42 morti nell’ultimo attacco

L’ultimo sanguinoso attacco a Gaza è avvenuto la scorsa notte dove almeno 42 persone, compresi 10 bambini e 16 donne, hanno perso la vita. Nonostante la mediazione internazionale, Tel Aviv non sembra intenzionata a fermare gli attacchi. La campagna militare prosegue “a piena forza” e “richiederà tempo”, ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando in tv. Israele vuole far pagare “un prezzo pesante” ad Hamas, ha aggiunto il premier, affiancato dal ministro della Difesa e rivale politico, Benny Gantz, in una dimostrazione di unità.Il raid israeliano ha colpito una via residenziale con negozi a Gaza City.

Il bilancio dall’11 maggio

Secondo il ministero della Salute di Gaza, ad ora sono 192 i palestinesi che hanno perso la vita sotto il fuoco di Israele, inclusi 58 bambini e 34 donne. E oltre 1.200 persone sono rimaste ferite. A Israele si contano 10 vittime. Hamas ha continuato a lanciare razzi. Secondo l’Idf, sarebbero circa 3mila quelli arrivati dalla Striscia di Gaza dall’inizio dei combattimenti.