Movimenti, contromovimenti, finte di lato, smarcamenti e uscite dal basso. Non si parla di calcio o di altri sport, ma di quanto sta succedendo nel centro politico italiano. specialmente tra Italia Viva e Azione. L’addio di Luigi Marattin insieme a una nutrita pattuglia di dirigenti locali al partito di Matteo Renzi ha dato il via a una serie di mosse e possibili abbandoni di esponenti di rilievo dei partiti centristi. Ieri, infatti, è arrivato l’avvertimento di Enrico Costa a Carlo Calenda, mentre oggi le voci di una possibile uscita di Mariastella Gelmini da Azione si fanno sempre più insistenti.

Gelmini lascia Azione per passare a Fratelli d’Italia?

A dare quasi per fatto l’addio della ex ministra dell’Istruzione è La Stampa. Secondo il quotidiano piemontese, Gelmini avrebbe prima chiesto di rientrare in Forza Italia, ma il suo tentativo non sarebbe andato a buon fine. Nel suo ex partito, si dicono “poco convinti di chi se ne va quando gira male e torna indietro quando le cose vanno meglio”, racconta sempre La Stampa. Di fronte al no azzurro, Gelmini avrebbe preso armi e bagagli e avrebbe bussato alle porte di Fratelli d’Italia, ricevendo ben più considerazione. I colloqui sarebbero andati talmente bene che l’annuncio, per il quotidiano, è “atteso a breve”. A stretto giro è arrivata la smentita da parte dell’ufficio stampa di Gelmini: “La notizia, pubblicata oggi su alcuni organi di stampa riguardo a un passaggio della senatrice Gelmini a FdI, è destituita di ogni fondamento”. A smentire, si sa, si fa sempre in tempo, ma Calenda rischia di perdere un pezzo grosso del suo partito, visto che la senatrice Gelmini è attualmente la vicesegretaria e portavoce di Azione. Tra l’altro quando era uscita da Forza Italia per entrare nel partito centrista, la sua nomina a ruoli apicali del partito aveva fatto storcere il naso a molti azionisti della prima ora.

L’ultimatum di Costa a Calenda

Lo stesso, forse in maniera meno netta, successo con Mara Carfagna, che oggi è presidente di Azione. Anche lei, secondo indiscrezioni, sembra guardare verso un ritorno in Forza Italia. Oltre a loro due, come detto c’è anche Enrico Costa che ha avvisato Calenda di non entrare nel campo largo altrimenti – di fatto – uscirà dal partito. Il deputato – molto in sintonia con Marattin, convinti sostenitori del Terzo Polo e della necessità di un partito unico liberaldemocratico – sembra sempre più a disagio in Azione, specie per il sostegno al candidato del campo largo in Liguria Andrea Orlando. Tuttavia, l’ingresso in maniera organica nel centrosinistra è stato smentito oggi in due interviste diverse sia da Calenda sia da Elena Bonetti, ex renziana oggi in Azione. Certo è che in caso di abbandono di Gelmini, Carfagna e Costa l’anima più liberale di Azione vedrebbe perdere i suoi esponenti di punta.

Calenda guarda oltre: “Non rispondo a gossip”

Calenda, leader di Azione, per adesso non sembra preoccupato. O almeno cerca di non darlo a vedere. In un’intervista al Corriere della Sera, alla domanda sulla possibile uscita dei tre parlamentari azionisti, l’ex ministro risponde smarcandosi: “Enrico, Mara e Mariastella hanno ruoli politici di primo piano nel partito. Li sanno svolgendo come sempre. Per il resto non sta a me rispondere a gossip che girano da settimane senza riscontri”. I movimenti al centro, però, continuano. A pensarci bene forse è veramente uno sport.