“L’indicazione genitore 1 e genitore 2 sui documenti? Per me è un dramma”, dice Nichi Vendola intervistato a Rai Radio1. L’ex Presidente della Regione Puglia è intervenuto sul dibattito sulle famiglie omogenitoriali che è tornato di scottante attualità, all’ordine del giorno, anche per alcune sentenze di tribunali e per l’insediamento del governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni.

Vendola ha definito l’indicazione sui documenti come qualcosa di drammatico, “non so chi sia il primo o il secondo tra me e mio marito, c’è una gerarchia in queste definizioni. È una polemica davvero astiosa, con uno come Salvini che vuole venirmi a citofonare a casa e dirmi che sui documenti devo mettere padre e madre”. Vendola sei anni fa ha avuto un figlio con il suo compagno Ed Testa. Tobia è nato grazie alla gestazione per altri in California.

“Sul nostro documento c’è scritto genitore e genitore, semplicemente”, ha aggiunto Vendola che da lunedì sarà al teatro Parioli di Roma per lo spettacolo Quanto resta della notte: parole, versi e suoni in cerca di un giorno nuovo. Due giorni fa la notizia di un’ordinanza del Tribunale civile di Roma che aveva imposto che sulla carta d’identità elettronica valida per l’espatrio della bambina, figlia di due madri, una legale e l’altra adottiva, dovrà comparire la dicitura genitore invece che quella di “padre” e “madre”.

La decisione dopo il ricorso delle due donne contro il decreto del 31 gennaio 2019 dell’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che imponeva sul documento la dicitura “padre” e “madre” anziché “genitore”. Palazzo Chigi aveva fatto sapere che la decisione sarebbe stata esaminata dal Governo “con particolare attenzione perché presenta evidenti problemi di esecuzione e mette a rischio il sistema di identificazione personale”. Salvini aveva replicato su Twitter: “Usare sulla carta d’identità le parole ‘padre’ e ‘madre’ (le parole più belle del mondo) secondo il Tribunale civile di Roma sarebbe una violazione delle norme comunitarie e internazionali, da qui la decisione di sostituirle con la più neutra parola ‘genitore’. Illegali o discriminanti le parole ‘mamma’ e ‘papà’? Non ho parole, ma davvero”.

Decisione che comunque non sembra essere abbastanza per Nichi Vendola che alla Radio ha detto la sua anche sullo stato dell’arte nel centrosinistra: “Le primarie del Pd sono un grande rito esorcistico, un modo per non affrontare il problema. Il Pd è a rischio estinzione. È un atto esorcistico ormai, non si capisce quale sia la sua ragione sociale”. E sul futuro del Partito Democratico: “Ho stima e affetto per Elly Schlein, stima per Bonaccini e De Micheli ma per come si stanno configurando le primarie non saranno una resurrezione ma diventeranno una fiction”.

Avatar photo