Sono state necessarie due settimane per terminare lo scrutinio delle schede del primo turno delle elezioni presidenziali della Liberia. Il piccolo stato affacciato sull’Oceano Atlantico vedrà sfidarsi al ballottaggio l’attuale presidente George Weah ed il suo sfidante Joseph Boakai. La differenza fra i due è nell’ordine dei decimali con il 43.83% al presidente in carica ed il 43.44% a Boakai. Al primo turno si sono recati alle urne quasi l’80% degli aventi diritto perché queste elezioni sono molto sentite in Liberia. George Weah è un indimenticato campione di calcio che per anni ha vestito la maglia del Milan e nel 2005 ha fondato il partito Congresso per il Cambiamento Democratico con il quale ha iniziato a fare politica nel suo paese d’origine.

La storia liberiana, partita come un grande sogno con gli schiavi liberati che dagli Stati Uniti avevano avuto la possibilità di ritornare nel loro paese d’origine, è stata costellata di violenza e continui colpi di stato. Uno dei più importanti signori della guerra locale Charles Taylor ha catapultato la Liberia in una terribile guerra civile che è durata dal 1989 al 1996. Taylor, dopo aver vinto le elezioni nel 1997, è stato arrestato e processato per i crimini commessi nella guerra civile della vicina Sierra Leone ed il tribunale internazionale dell’Aja lo ha condannato a 50 anni di carcere. George Weah ha vinto le elezioni nel 2017 sconfiggendo anche in quell’elezione Joseph Boakai, ma il paese africano resta in una condizione economica particolarmente precaria.

Weah aveva promesso di investire in infrastrutture ed educazione e che avrebbe combattuto la corruzione dilagante in Liberia. La situazione a Monrovia resta pressochè invariata e anche questa tornata elettorale non sembra poter migliorare la vita dei cittadini liberiani. Il ballottaggio si terrà il prossimo 14 novembre ed è difficile dire chi parta avvantaggiato. La Liberia per anni ha sfruttato le risorse minerarie della confinante Sierra Leone, ma oggi la sua economia è in ginocchio.

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Matteo Giusti, giornalista professionista, africanista e scrittore, collabora con Limes, Domino, Panorama, Il Manifesto, Il Corriere del Ticino e la Rai. Ha maturato una grande conoscenza del continente africano che ha visitato ed analizzato molte volte, anche grazie a contatti con la popolazione locale. Ha pubblicato nel 2021 il libro L’Omicidio Attanasio, morte di una ambasciatore e nel 2022 La Loro Africa, le nuove potenze contro la vecchia Europa entrambi editi da Castelvecchi