"Non sono mai stato un santo e non lo sarò mai"
Gianluca Grignani a Sanremo: “Appena sceso dal palco mi accorsi che tutto era una str***ata”
Gianluca Grignani sarà in gara al prossimo Festival di Sanremo, in scena dal 7 all’11 febbraio prossimo, con il brano Quando ti manca il fiato. “Ogni volta che la sento mi toglie un dubbio e me ne mette un altro, un brano che mi tocca sia come figlio che come padre”, dice il cantante in un’intervista a Il Corriere della Sera. La canzone racconta di una telefonata con il padre che chiede al figlio: Tu verrai o no al mio funerale? I due non si vedono da quindici anni.
Grignani racconta di quella telefonata, di quando i genitori si separarono che lui aveva 18 anni, di come il padre se ne andò. “Ho paura di essere simile a una persona che ha fatto errori e che non so se dovrei accusare o scusare. Allo stesso tempo mi manca la sua immagine. Quando mi incontro con l’altro suo figlio sento di avere delle radici . La differenza è che io so dire ti voglio bene e so abbracciare, i miei genitori non lo facevano“. Lui stesso ha quattro figli, è separato, vede solo la maggiore.
Quello di Grignani a Sanremo è un ritorno molto chiacchierato e atteso. A Sanremo aveva esordito tra i giovani nel 1995 con Destinazione Paradiso, una delle sue canzoni più amate. “Appena sceso dal palco mi accorsi che tutto era una stronzata, che il rock non esisteva come lo vedevo io che avevo gli occhi puri pieni del messaggio del grunge e di Cobain. Tutto era falso negli anni 90, mi sentivo diverso e soffrivo: La fabbrica di plastica fu il mio grido di vendetta”.
Dei suoi 50 anni compiuti da poco parla come di “una una biga che non so ancora guidare”. E ricorda quel live a Viggianello, in provincia di Potenza, nel 2009, quando si accasciò sul palco: “Il giorno prima eravamo a Reggio Calabria in un hotel dove c’era una festa privata. Ci scambiarono per altri e finì male, ci arrivò un tavolo in testa. Il giorno dopo l’agenzia che mi seguiva allora mi fece salire sul palco lo stesso. Mi accasciai apposta, non potevo accettare un trattamento del genere. Poi aggiungo che non sono mai stato un santo e non lo sarò mai“.
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