Funerali in forma privata del calciatore, ha chiesto una cerimonia allegra
Gianluca Vialli, l’ultimo saluto di Roberto Mancini: “Dopo l’addio a Sinisa ho perso un altro fratello”

“Era un fratellino, come amavo chiamarlo, ci siamo incontrati a 16 anni e non ci siamo mai più lasciati“. Così Roberto Mancini ha ricordato l’amico di una vita Gianluca Vialli, morto a 58 anni per via di un tumore al pancreas che non gli ha lasciato scampo. Era il suo “gemello del goal”, per lui, una perdita che lascia un vuoto incolmabile. A Repubblica ha raccontato che il 29 dicembre, quando le condizioni di Vialli si erano aggravate ulteriormente, il ct della Nazionale italiana era volato a Londra per l’ultimo saluto al suo amico fraterno. “Era privo di forze, con poca voce, ma lucidissimo – ha raccontato Mancini -. Un leone fino all’ultimo. Abbiamo parlato di tutto e mi ha anche chiesto come fosse andato lo stage di dicembre con i giovani della Nazionale. A pochi giorni dall’addio di Sinisa, ho perso un altro fratello“.
Non è un caso che tutto il mondo ha ricordato Vialli con la foto dell’abbraccio a Wembley tra Vialli e Mancini. Nella notte trionfale degli Europei sul quel prato di Londra c’è molto più di una vittoria. C’è la rivincita per un sogno visionario chiamato Sampdoria sfumato 29 anni prima. E c’è la vittoria di due uomini, due campioni, due amici, che insieme ce l’hanno fatta. Una vita trascorsa insieme condividendo le gioie e i dolori, le delusioni e le lotte. “Abbiamo fatto tutto il cammino insieme. Giovanili azzurre, Nazionale, la Samp, le gioie, i dolori, i successi e le sconfitte. E poi le due notti di Wembley. In una abbiamo pianto insieme per il dolore e per l’amarezza, tanti anni fa. Nell’altra abbiamo pianto di gioia, come se fossimo stati uniti dal destino, prima della sua scomparsa”, ha continuato Mancini.
“Perdo un fratello, ho sperato fino all’ultimo nel miracolo“, ha detto Mancini in un’intervista diffusa dalla Fgc. “Abbiamo vissuto quasi tutta la nostra vita assieme, con Luca è un legame stretto, quello che possono avere due fratelli, che poi si sono divisi calcisticamente ma quando si è amici si è amici per sempre. Luca per me era quello. Il nostro rapporto è sempre stato di grande rispetto, affetto, amore e amicizia”. Così il ct della Nazionale Roberto Mancini, in un’intervista prodotta dalla Figc, ricordando Gianluca Vialli. “Non sono stato benissimo in queste ultime ore – ha confessato Mancini – è una grande perdita per me, per la sua famiglia prima di tutto, e per tutto il calcio italiano. E’ un momento abbastanza difficile però bisogna andare avanti. Nei giorni precedenti ero stato a Londra a trovarlo, fino all’ultimo ho sperato in un miracolo, che accadesse qualcosa. Ci siamo visti, abbiamo parlato, scherzato, era come al solito di buon umore e questo mi aveva risollevato, mi aveva fatto piacere vedere che era di buon umore in quel momento“. “Era gioioso, allegro, raramente l’ho visto arrabbiato”. “Luca è stato molto bravo, ha fatto capire ai ragazzi e soprattutto ai più giovani il valore della maglia della Nazionale, cosa si poteva fare e dove si poteva arrivare. E’ stata una persona di grande valore per noi e dovremo proseguire su questo”. Lo ha detto il ct della Nazionale Roberto Mancini. “Lui dobbiamo ricordarlo così, oltre che un professionista era un ragazzo giovane a cui piaceva la vita“.
Vialli era un fratello non solo per il ct della nazionale ma anche per la sua famiglia. “Gianluca è stato per me come un figlio, ovviamente senza nulla togliere alla sua mamma che in questo momento tanto sta soffrendo“, ha detto all’Ansa Marianna Puolo, la madre del commissario tecnico della Nazionale. “Tutti sanno del forte legame che ha sempre unito mio figlio a Gianluca, il dolore che abbiamo dentro è immenso e non oso immaginare quello che stanno provando i suoi familiari”, aggiunge Marianna. “Gianluca l’abbiamo seguito assieme a Roberto dai tempi della Sampdoria, l’abbiamo visto praticamente crescere, in questo momento è anche difficile trovare le parole”, racconta ancora la mamma di Mancini. “Siamo tutti addolorati, è davvero un momento difficile. Mio figlio in poco tempo ha perso Gianluca, Sinisa (Mihajlovic, ndr) e un caro amico d’infanzia”, conclude Marianna. Ieri, appena appresa la notizia della scomparsa di Vialli, anche Stefania Mancini, la sorella del ct, aveva salutato Gianluca con un post su Facebook: “Addio grande Uomo e Campione ci mancherai”.
Per i suoi funerali Vialli ha lasciato precise istruzioni: di non organizzare “un addio grigio” ma un “funerale allegro”. Sarà una cerimonia in forma privata a Londra, la famiglia non comunicherà nemmeno la data per evitare che folle di ammiratori e giornalisti si presentino a una cerimonia che la famiglia vuole strettamente privata. La sua famiglia si è riunita a Cremona dove Lunedì alle 18 ci sarà una messa in suo ricordo nella Parrocchia di Cristo Re: è proprio lì, nel campetto dell’oratorio, che Vialli aveva iniziato a giocare a pallone da bambino.
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