“Ho paura, qualcuno mi vuole uccidere”. Sarebbero state queste le ultime parole di Luigi Celentano, 21enne di Meta, provincia di Napoli, scomparso nel nulla 3 anni fa. Il ragazzo avrebbe subito minacce da alcuni bulli della zona e spaventato avrebbe deciso di far sparire le tracce di sé, in primis spaccando a metà la scheda del suo cellulare. Era il 12 febbraio 2017 e Luigi aveva appena 18 anni.

Luigi detto “Giggino wi-fi” per la sua continua ricerca di connessioni gratis a internet, uscì di casa a mezzanotte. La famiglia spera che sia ancora vivo e stia bene. Non crede in un allontanamento volontario per rifarsi una vita come qualche conoscente ha più volte affermato. Chi lo conosce ha detto che Luigi aveva qualche problema personale ed era aggredito dai bulli. La famiglia, tuttavia, non ha mai creduto a questa ipotesi, pur sperando che il giovane sia ancora vivo.

Da allora si sono susseguite diverse segnalazioni di persone che sostengono di averlo visto al Nord Italia. La prima è stata una donna che da Milano segnalava a Chi l’ha visto di averlo incontrato. A ottobre il programma Chi l’ha visto ha intercettato un video che mostrerebbe Luigi in un bar a Novara. Il titolare ha riconosciuto il ragazzo dopo averlo visto nelle foto in trasmissione e lo ha segnalato. Quando la mamma di luigi ha visto il video delle telecamere di sorveglianza del bar non ha avuto dubbi: “Il ragazzo nel video è mio figlio”.

“Molto dimagrito, ma è lui”, ha affermato convinta la madre di Giggino che ha visto e rivisto il filmato, “Se non è lui è un sosia che si muove esattamente come lui”. Poi ha lanciato un appello al giovane, affinché torni a casa. L’ultima traccia di lui consiste in una misteriosa telefonata che sarebbe arrivata a Chi l’ha visto da parte di una donna che saprebbe dire dov’è Giggino. La svelerà Chi l’ha visto durante la puntata del 3 marzo.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.