Il paragone del ministro
Giorgetti oltre la fede calcistica: “Mio club destinato a retrocessione ma governo è come l’Atalanta”
Il Southampton la sua fede ma se deve paragonare il governo Meloni, di cui fa parte in quanto ministro dell’Economica, a un club di calcio in ascesa, Giancarlo Giorgetti sceglie l’Atalanta. E lo spiega nel corso della Festa del Foglio dove è intervenuto in videocollegamento.
Giorgetti tra fede e Atalanta: “Mio club destinato a retrocessione”
“Avrei delle tentazioni che evito, un conto il cuore – spiega Giorgetti – è noto che tifo per questa squadra molto sfortunata, destinata alla retrocessione nel calcio inglese, quindi non siamo noi. Se dovessi però fare un paragone sceglierei l’Atalanta” perché “è gestita bene, punta sul settore giovanile, in passato navigava sempre a mezza classifica e incredibilmente con questo tipo di politica ha vinto pure l’Europa League e ora gioca pure in Champions League. Il modello di riferimento è questo qui”.
Nel corso del suo intervento, Giorgetti ha assicurato che nella prossima manovra di governo non ci saranno più tasse e che “in questi giorni c’è stato uno stillicidio di maleinterpretazioni, si tratta di aspettare fino a martedì e poi tutto sarà più chiaro”.
Giorgetti, la parte del cattivo e la dieta
Giorgetti sottolinea poi di aver “sollecitato tutti i colleghi a fare proposte rispetto alle spese che sono da considerarsi inutili, dopodiché se i colleghi non presenteranno proposte al ministro dell’economia, a cui tocca fare la parte del cattivo, farà la parte del cattivo e farà lui”. Giorgetti paragona i “sacrifici” della prossima manovra alle rinunce che una persona in sovrappeso deve fare per dimagrire: “Faccio un esempio concreto: se una persona pesa 115 kg e il medico gli dice ‘guarda che starai molto meglio se pesi 90’, penso che la dieta non sia una cosa eccezionale. Uno preferirebbe mangiare e bere quello che gli pare, ma quando dopo questa dieta magari peserà 90 kg starà molto meglio anche lui”, ha spiegato il ministro.
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