Se gli avversari la circondano...
Giorgia, la donna del popolo che ha sempre una via d’uscita. La nuova tecnica in Europa è ‘troncare e sopire’
Giorgia tiene il punto, d’altra parte è sempre stata la sua ‘cifra’. Quando gli avversari, provano a circondarla (Rai, referendum, elezioni regionali), lei ha già trovato la sua via d’uscita. Nel frattempo scompare, come in quei trucchi di magia spicciola, che pure continuano a provocare sorpresa e stupore. Ed anche tanta irritazione. Così quando i ribaldi pensano ormai di averla in pugno, nelle mani si trovano solo mosche. L’ordine di scuderia trasmesso ai colonnelli è quindi di non demordere, se battaglia sarà nelle prossime settimane, che sia combattuta palmo a palmo. O lido dopo lido. Se Elly ci riprova rivestendo le tradizionali Feste dell’Unita nell’estate militante, Fratelli di Italia risponde direttamente con un tour nelle spiagge: “Con il governo Meloni, stiamo cambiando l’Italia”. Insomma la strategia è invariata: “Gli altri ci mettono le parole, io ci metto la faccia”.
Giorgia, la donna del popolo
Bisogna tornare ad un talk show di oltre due mesi fa, quello in cui la Presidente del Consiglio a Mattino 5 spiegò che per votarla alle elezioni europee sarebbe bastato scrivere il suo nome nella scheda, per ritrovare la traccia che seguirà la premier nei prossimi mesi. “La cosa della quale io vado più fiera dopo un anno e mezzo che faccio il Presidente del Consiglio dei Ministri è che quando incontro le persone, la gran parte delle persone si rivolge a me dandomi del tu e chiamandomi Giorgia”. E continuò: “È una cosa della quale io vado fiera perché significa che il ruolo non ha creato distanza e che io sono ancora la persona del popolo che ero quando sono diventata Presidente del Consiglio. E per quanto alla sinistra dei salotti radical chic questo possa innervosire, io sono fiera di essere una persona del popolo, sono fiera del fatto che le persone ritengano di potersi rivolgere a me dandomi del tu, ritengano che io non sono una persona che si sente su un piedistallo”.
Da una parte la donna del popolo salita per merito e caparbietà a Palazzo Chigi, dall’altra la sinistra dei salotti chic e degli studi televisivi, gli avversari. È questo il nostro punto di forza, insiste, si chiama Giorgia, la leader che non si tira mai indietro. A riprova che la strategia possa continuare ad essere vincente, il più alto in grado a Palazzo Chigi, Giovanbattista Fazzolari, ripete la lusinghiera percentuale raccolta dal partito l’8 e 9 giugno, dopo 18 mesi di usurante attività di governo. Per dire che alla resa dei conti Fratelli d’Italia è pur sempre il partito più votato dagli italiani. Sul resto, sarà necessario essere accorti ed alleggerire. Gli avversari ci circondano? Usciamo dalla porta di servizio. Tradotto in pratica, vuol dire depotenziare due delle tre prossime elezioni regionali, in Emilia Romagna ed in Liguria candidiamo un civico, che se il campo largo deve proprio vincere, che vinca da solo. Noi non c’eravamo.
Troncare e sopire
Le minoranze insistono sul referendum abrogativo dell’autonomia differenziata? In questo caso è necessario farlo apparire sempre di più il confronto muscolare tra la Lega che lo rivendica anche con i suoi governatori e la sinistra. Fratelli d’Italia? Non pervenuti. Anche perché se c’è una cosa che Giorgia Meloni ha imparato da Matteo Renzi è che non farà il suo stesso errore, ovvero personalizzare il referendum. L’autonomia differenziata poi non è mai stata nelle corde della Presidente, piuttosto uno scambio obbligato con Salvini, il quale Salvini aveva necessità di portare almeno un ‘osso’ ai vari Zaia e Fedriga. Quindi Giorgia sul tema continuerà a tenere un profilo bassissimo, fino a scomparire. Ed avrà voglia Elly di sgolarsi, lei non si farà trovare. Troncare e sopire, la stessa tecnica adottata per gestire i rapporti con l’Europa, sapendo che per gli italiani la colpa è sempre di Bruxelles, inutile preoccuparsi di eventuali contraccolpi interni.
Alla fine Ursula concederà il commissario che deve all’Italia, e chi se ne importa se sarà lontano dai desideri di Giorgia. La presidente del Consiglio sa che dovrà recuperare un ruolo nell’Ue, una sua centralità, per questo i suoi Conservatori hanno l’ordine di essere molto collaborativi sui singoli dossier, è fondamentale tornare a giocare di sponda con la von der Leyen, imperativo abbassare i toni. E tenersi strette le deleghe che il ministro Fitto dovrà lasciare, per gli alleati si troveranno altre modalità di compensazione. Un piano valido almeno per arrivare all’ultimo mese dell’anno. Quello tradizionalmente dedicato alla legge di bilancio. A dicembre ne servirà un altro. E bisognerà cominciare con gli scongiuri.
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