Il nuovo governo
Giorgia Meloni alla fiducia della Camera: il “manifesto politico” della premier tra Europa, Ucraina e crisi
La Presidente Giorgia Meloni sarà oggi alle 11:00 nell’aula di Montecitorio, alla Camera dei deputati, per la fiducia al governo. Si prevede un discorso ampio: al centro la condanna della Russia per la guerra in Ucraina, la posizione atlantista, i rapporti con l’Europa, le ricette economiche anti-crisi, diritti e riforme. Il cuore dell’intervento di Giorgia Meloni a Montecitorio punterà, riferisce un ‘big’ di Fratelli d’Italia all’Agi, sull’appello alla responsabilità. Domani 26 ottobre la fiducia al Senato. “Domani esporrò le linee programmatiche del Governo alla Camera dei Deputati e successivamente consegnerò il testo del discorso al Senato. Un passaggio fondamentale nel quale chiederemo la fiducia al Parlamento”, ha twittato la premier.
Si è tenuta ieri la prima riunione del Consiglio dei ministri del nuovo esecutivo di centrodestra: un “governo fortemente politico” che punta a durare cinque anni. Dopo la cerimonia ufficiale con l’ex premier Mario Draghi il primo incontro internazionale della leader di Fratelli d’Italia con il Presidente francese Emmanuel Macron. Si attendono le nomine dei viceministri e dei sottosegretari, la delega sui Servizi potrebbe al momento rimanere in capo al presidente del Consiglio Meloni mentre il fedelissimo Fazzolari dovrebbe avere la delega per l’attuazione del programma.
Meloni ha trascorso la vigilia del voto di fiducia lontana da Palazzo Chigi, a preparare il suo “manifesto programmatico” che illustrerà oggi a Montecitorio in un discorso di “ampio respiro”. Oltre ai temi già citati anche la nuova e inedita declinazione del potere al femminile: è la prima premier donna. La partita più complicata resta quella del gas, della sicurezza energetica. L’Ansa scrive che il nuovo governo si muoverà nel solco tracciato dall’ex premier Mario Draghi e dal suo ministro Roberto Cingolani, che è rimasto come consigliere del governo. Si continuerà a battere sul prezzo del gas in Europa. Il primo impegno del governo dovrebbe essere un nuovo decreto bollette.
Retroscenisti e osservatori si aspettano qualche richiamo alla riforma del presidenzialismo. “La premier non nasconderà le difficoltà che si profilano all’orizzonte, tra l’inflazione che continua a correre e gli esiti sempre incerti della guerra, ma assicurerà il ‘massimo impegno’, suo e dei suoi ministri, per evitare che il Paese, dopo la crisi sanitaria e quella energetica, ripiombi anche in una crisi economica”, si legge su Ansa.it.
“Bruxelles sarà comunque una delle prime tappe di Meloni per accreditare il nuovo esecutivo. Ma l’intenzione è quella sì di ‘collaborare’ ma sempre con la stella polare dell’interesse nazionale, dalla difesa dell’apparto produttivo e dell’italianità dei prodotti che rendono il nostro Paese famoso, e forte, nel mondo. Il momento, ripeterà, è quello della responsabilità. Un appello che probabilmente rilancerà anche nei confronti delle opposizioni, per affrontare insieme le sfide più insidiose, con lealtà e dialogo ma nel rispetto dei ruoli. L’atteggiamento, insomma, che ha tenuto Fratelli d’Italia nei 20 mesi del governo di unità nazionale, ricorderà il premier”.
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