“No a un governo zoppo”, ha detto la leader di Fratelli d'Italia
Giorgia Meloni in stampelle al Quirinale, cos’è successo alla leader di Fratelli d’Italia

Giorgia Meloni è salita al Quirinale con il centrodestra per le consultazioni con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La segretaria di Fratelli d’Italia è arrivata con lei il segretario della Lega Matteo Salvini e il leader di Forza Italia Antonio Tajani. “No a un governo zoppo”, ha detto Meloni ai giornalisti nel tragitto verso il Quirinale. Una risposta ironica ai cronisti che hanno circondato la politica. Non sono infatti passate inosservate le condizioni della leader della destra in stampelle.
Ai giornalisti ha spiegato: “Uno strappo al polpaccio, stavo cercando di fare dello sport ma sono troppo vecchia ormai”. Meloni ha ancora ironizzato sulle sue condizioni: “È la rappresentazione perfetta di come nasce un Conte-ter. Un governo zoppo…”. In mattinata, a Radio Anch’io Meloni aveva bollato come fantascienza le voci su un centrodestra spaccato, con diverse posizioni e divisioni sulla crisi, dall’ammorbidimento della Lega all’ipotesi di un’adesione di Forza Italia a un esecutivo nel cosiddetto Modello Ursula.
“Ogni giorno leggo che il centrodestra sarebbe spaccato, diviso, una coalizione eterogenea. Che sarebbe stato devastato da tentativi di acquisizione di senatori fintamente responsabili, in realtà voltagabbana. Non è andata così – ha dichiarato – È andata che Conte si è dovuto dimettere perché non è riuscito a convincere questi esponenti del centrodestra a sostenerlo. Mi pare che la compattezza del centrodestra sia stata nei fatti, l’opzione su cui tutti siamo tutti d’accordo è quella elettorale. Proprio perché praticabile sarebbe quella più giusta. Non ho motivo di credere che le cose cambieranno”.
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Già lo scorso giugno Meloni era apparsa con il piede fasciato e le stampelle. “Pare che per qualche giorno sarò rallentata”, aveva fatto sapere ai suoi follower su Instagram senza dare altri dettagli. “Tutti i componenti della delegazione hanno escluso la possibilità di qualsiasi appoggio alla riedizione della stessa maggioranza, che sta tenendo in ostaggio il Paese da settimane e che sarebbe ancor più debole qualora fosse garantita da singoli voltagabbana”, ha detto Matteo Salvini, segretario della Lega, al termine delle consultazioni con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte.
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