“Marina Berlusconi non è un soggetto politico della coalizione”, risponde Giorgia Meloni a chi le chiede un commento sulla lettera scritta dalla Presidente di Mondadori a Il Giornale, in cui tratteggia la deriva giustizialista mediatico-giudiziaria che non si accontenta nemmeno della morte di suo padre Silvio, ma che anzi vuole processarne anche la storia, dopo aver tentato di condizionarne la cronaca ogni giorno, per trent’anni.

Sono rimasto colpito, francamente, dalla risposta della Premier, e non vorrei questo celasse il fatto che lei non sia d’accordo con quanto scritto con coraggio da Marina Berlusconi, o una sua esitazione nel varare la riforma della Giustizia full optional.
Perché, a parte la maliziosa considerazione che vuole Marina Berlusconi creditrice di una Forza Italia, assai indebitata, che non so se basti a qualificarla come soggetto politico, sta però di fatto che sia un player industriale importantissimo, e depositaria, lo si vede da quel che ha mirabilmente scritto l’altro ieri, di uno spirito assai politico, nel senso migliore del termine, secondo cui una parte della magistratura gioca un ruolo assai lontano da quel che la Costituzione assegnerebbe lei e da quella presunzione di innocenza, sempre prevista dalla Costituzione che si cita sempre ma che si applica mai.

Per cui, a una donna di simile caratura, dopo una lettera di simile caratura, avrei risposto, prendendo un impegno a riformare la giustizia con norme che assicurino a qualunque cittadino italiano di non rivivere quanto è toccato a Silvio Berlusconi, padre di Marina e di Forza Italia, partito alleato di Fratelli d’Italia; magari separando magistratura e parte di stampa che, esattamente come nel concorso esterno, collabora a sostenere acriticamente un andazzo giudiziario che produce 3 nostri connazionali arrestati ingiustamente ogni giorno, e poi assolti, senza che nemmeno alcuno si scusi, tantomeno chi lo ha vessato e sputtanato. Va bene rispettare la grammatica politica, ma ricordo politici che rispondevano a Fedez… Probabilmente è meglio rispondere a Marina Berlusconi, no?

Andrea Ruggieri

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