Invertire la rotta e risalire la china
Giornalisti al voto il 19 e 20 marzo: occasione unica per i professionisti dell’informazione

Le elezioni dell’Ordine dei Giornalisti si avvicinano: in tutta Italia, il 19 e 20 marzo si voterà online per il rinnovo dei venti consigli regionali e del Consiglio Nazionale. Poi domenica 23 i seggi saranno aperti anche per il voto di persona. A Roma l’appuntamento sarà al Centro sportivo Coni «Giulio Onesti» in via dell’Acqua Acetosa.
Sono chiamati a votare 35.000 professionisti e i circa 75.000 pubblicisti, ma la partecipazione non è mai stata rilevante. Uno stallo che ha consentito negli anni a una stessa compagine di mantenere e consolidare le posizioni di potere interno a un Ordine che non risulta tra quelli più attivi, in Italia. E il risultato è che mentre si moltiplicano i fronti di crisi occupazionale, i giornalisti italiani precipitano nelle classifiche sulla libertà di stampa. Colpiti da minacce della criminalità oraganizzata e da querele temerarie, l’informazione conosce oggi il suo punto di caduta peggiore. Né va meglio sul piano dell’organizzazione interna, della tutela della professione e delle intese con Inpgi e Casagit.
«Questa però è l’occasione buona. Il momento è adesso. Possiamo mandare a casa la vecchia gestione, in blocco, e resettare la macchina», dice Aldo Torchiaro, candidato nel Lazio al Consiglio Nazionale per lista Giornalisti 2.0. «Appena eletti, il cambio di passo: scriveremo una nuova legge a tutela della professione giornalistica, disporremo un’estensione dell’assegno per i giornalisti disoccupati e metteremo in discussione il protocollo con Casagit. Chi ha detto che esiste una sola assistenza sanitaria? Mettiamo a bando, in piena e libera concorrenza, le offerte migliori e iniziamo a cambiare le cose concretamente, subito», dichiara Torchiaro.
La partecipazione al voto sarà determinante. Il mondo dell’informazione ha la sua vera prima occasione per provare a invertire la rotta e risalire la china.
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