Un Sergio Mattarella chiaro, netto, come sempre succede. In occasione delle celebrazioni del giorno della Memoria, il presidente della Repubblica ha tenuto un discorso, lanciando diversi messaggi in merito all’antisemitismo, alle minacce verso la democrazia e anche alla situazione in Medio Oriente. Al Quirinale, nel salone dei Corazzieri, presenti tante alte cariche dello Stato: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana, i ministri Crosetto, Piantedosi, Sangiuliano, Abodi. Nelle prime file, anche i vertici della comunità ebraica con il presidente Victor Fadlun, Noemi Di Segni, Antonella Di Castro e Mario Venezia. Ad ascoltare Mattarella anche il superstite dell’Olocausto Sami Modiano.

Giorno della Memoria, il ritorno dell’antisemitismo

Per Mattarella, “i morti di Auschwitz” ci “ammoniscono continuamente: il cammino dell’uomo procede su strade accidentate e rischiose. Lo manifesta anche il ritorno, nel mondo, di pericolose fattispecie di antisemitismo: del pregiudizio che ricalca antichi stereotipi antiebraici, potenziato da social media senza controllo e senza pudore”. Poi la promessa: “Le comunità ebraiche italiane sanno che l’Italia è la loro casa e che la Repubblica, di cui sono parte integrante, non tollererà, in alcun modo, minacce, intimidazioni e prepotenze nei loro confronti”.

Mattarella, il 7 ottobre vergogna dell’umanità

“Assistiamo, nel mondo, a un ritorno di antisemitismo che ha assunto, recentemente, la forma della indicibile, feroce strage antisemita di innocenti nell’aggressione di terrorismo che, in quella pagina di vergogna per l’umanità, avvenuta il 7 ottobre, non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini e persino neonati. Immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah. Siamo convinti che i giacimenti di odio siano stati ingigantiti da parole e atti spietati, persino blasfemi”. Il presidente della Repubblica ha parlato così degli attacchi condotti da Hamas ai danni di Israele.

Giorno della Memoria, le leggi razziali

Poi Mattarella ha ricordato anche gli anni bui della nostra storia: “Non si deve mai dimenticare che il nostro Paese, l’Italia, adottò durante il fascismo – in un clima di complessiva indifferenza – le ignobili leggi razziste: il capitolo iniziale del terribile libro dello sterminio; e che gli appartenenti alla Repubblica di Salò collaborarono attivamente alla cattura, alla deportazione e persino alle stragi degli ebrei. Un portato inestinguibile di dolore, di sangue, di morte sul quale mai dovremo far calare il velo del silenzio”.

Mattarella e la citazione di Primo Levi

Nel suo discorso per il giorno della Memoria, il presidente della Repubblica ha citato Primo Levi: “La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana”. “Con queste parole”, ha spiegato sempre Mattarella, “Levi scolpiva il giudizio sulle radici e sulle responsabilità prime del più grave sterminio, organizzato e programmato ai danni di donne e uomini definiti di razze inferiori, il più grave compiuto nella storia dell’umanità”.

“Siamo uomini – ammoniva ancora Primo Levi – apparteniamo alla stessa famiglia umana a cui appartennero i nostri carnefici“, dimostrando “per tutti i secoli a venire quali insospettate riserve di ferocia e di pazzia giacciano latenti nell’uomo dopo millenni di vita civile” ha affermato il capo dello Stato.

Mattarella su Israele e Palestina

Il presidente Mattarella ha poi dedicato un passaggio del suo discorso alla guerra a Gaza, e soprattutto alle relazioni tra Israele e il popolo palestinese: “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno stato”.

Redazione

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