Una ricerca condotta da Skuola.net e l’Osservatorio Nazionale Adolescenza, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha messo in evidenza l’importanza di combattere la violenza di genere partendo dall’educazione all’affettività delle nuove generazioni. Infatti, sono molte le giovani donne che subiscono soprusi soprattutto in età adolescenziale. Nell’ambito del progetto “Don’t slap me now” sono state oltre 7.500 le ragazze tra i 14 e i 20 anni intervistate per delineare i contorni del fenomeno della violenza sulle donne. Sono proprio loro, infatti, a essere spesso ‘vittime’ del partner. Circa 2 su 3 hanno subito scenate di gelosia e una su 10 ha confessato di aver paura delle reazioni del fidanzato. Infatti, tra le ragazze raggiunte dalla ricerca, quasi due su 10 ritengono che il proprio fidanzato sia eccessivamente geloso. Il morbo della gelosia e della volontà di possesso è molto più diffuso di quanto ci si possa immaginare, anche tra i giovanissimi che si approcciano da poco al sentimento dell’amore.

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Una condizione che in poco tempo potrebbe sfociare, e capita la maggior parte delle volte, in una vera e propria ossessione. Al 66% delle ragazze è capitato almeno una volta di aver subito una scenata di gelosia, mentre al 14% di essere stata addirittura offesa pesantemente, in molti casi anche di fronte agli altri. Il 50% delle ragazze dichiara che lo sfogo è avvenuto per motivi giudicati banali o futili. Tra i dati riportati, i casi di violenza fisica messi in atto da giovani partner sono molto limitati: si tratta comunque di quattro ragazze su cento, numeri che in questa fascia di età destano comunque preoccupazioni. Ma sono molte di più le ragazze che vivono nella paura che possa capitare anche a loro: più di una ragazza su 10 dice di temere che il fidanzato, quando si arrabbia, prima o poi vada oltre. Paura che va ad intaccare il benessere psico-fisico diventando, di fatto, già una forma di violenza. E qui la copertura del campione è quasi totale: il 79% ha dichiarato di essersi, almeno una volta, limitata proprio per timore delle reazioni che avrebbe potuto avere il partner. Molto spesso capita però che le donne tendono a soprassedere quando il partner diventa violento. Il 63%  racconta che il fidanzato, dopo averle picchiate, ha chiesto scusa, ammettendo di aver esagerato e promettendo di non farlo mai più. Di fronte a questo atteggiamento solitamente le vittime finiscono per credere al proprio fidanzato, concedendogli un’altra possibilità. Il pentimento, dunque, diventa la chiave di volta nel rapporto. Una ragazza su 3, dopo aver subito violenza, dice di aver perdonato il partner, fidandosi delle sue parole. Inoltre, il 75% non ne ha parlato con nessuno.

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Dato che l’indagine si focalizza sulle giovani ragazzi, non si può non affrontare l’argomento da un punto di vista delle ‘nuove tecnologie’. Molti fidanzati, infatti, manifestano una ‘violenza digitale’ attraverso un’ossessione verso smartphone, social network e chat del partner. Al 68% delle giovani intervistate è capitato almeno una volta che il ragazzo pretendesse di leggere le sue conversazioni su WhatsApp, mentre al 37% di dare l’accesso ai propri profili social e il 13% è stata costretta a cancellare alcuni amici dai social network. Tutte forme di cyber-violenza che, sommate alla gelosia e alla possessività, hanno un impatto ulteriormente negativo su benessere, autostima ed emotività delle giovani vittime. Questi fenomeni sono relativamente recenti e soggetti ad una continua evoluzione, dettata dai repentini cambiamenti delle piattaforme tecnologiche. Esiste, perciò, un solo antidoto per prevenire le molteplici estreme conseguenze della violenza di genere: la formazione di ragazzi e ragazze, nei luoghi da loro frequentati e con linguaggi che possano comprendere. Per questo è stato istituito il progetto ‘Don’t slap me now’, toccando diverse scuole d’Italia con gli esperti dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza che si sono confrontati su questi temi direttamente con i ragazzi e arrivando a milioni di giovani grazie ai contenuti digitali informativo-educativi pubblicati sul portale digitale Skuola.net.

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